lunedì 7 ottobre 2019


1937


GENNAIO
In casa nostra. In questi giorni il nostro paesello si è popolato di un centinaio di nuovi abitanti venuti da altri paesi. Economicamente non troveranno gran che in un paesello senza industrie ed abbastanza lontano dai grossi centri… si dice che forse apriranno i battenti degli stabilimenti, speriamo.

Battesimi. Galli Elio Giacinto di Gaetano.

Defunti. Saporiti Francesco d’anni 68. Mussi Giovanni Angelo d’anni 70.

In morte di due personaggi di Peveranza: E’ giusto che La Voce del Parroco dica una parola di questi due scomparsi che hanno fatto tanto bene alla nostra Chiesa.
Chi non conosce Mussi Giovanni chi non lo ricorda quando in chiesa distribuiva le sedie?Come era interessato!  Era per lui un offesa il non pagare la sedia, faceva il suo dovere con passione e pieno di fede.
Saporiti Francesco o meglio come lo chiamavano tutti “Luca”. Era nostro Fabriciere, confratello ascritto al Terz’Ordine di S. Francesco. Sempre pronto in coro. Uomo pieno di fede, per le cose della chiesa non diceva mai di no. Avrebbe meritato un monumento di riconoscenza.

IL COMUNE E PEVERANZA - Cambio nella spedizione della posta. Prima partiva da Cairate alle 6,30 ed alle 18,30 ma nelle frazioni veniva tolta alle 8,30 e 14,30 di modo che doveva rimanere ferma in posta a Cairate fino alla sera, ora invece con provvedimento viene spedita alle 12,33 col treno 446 N e da Castellanza col treno 246; così la corrispondenza avrà un movimento più veloce e di grande utilità alle industrie.

FEBBRAIO
In casa Nostra. Il S. Natale, cara festa e ripiena di pace e di gioia, ma invece noi in quest’anno l’abbiamo celebrata non troppo contenti. 
Da un mese infieriva l’influenza e le nostre campane suonavano mestamente a rintocchi. molti erano ammalati, molti erano convalescenti ed altri paurosi stavano guardinghi. Proprio in quella mattina era morta Maraggia Amalia, Cattaneo Giuseppe suo cognato era grave, ed allora anche la bella solennità ne ebbe a sentire. Il giorno 25, festa della Conversione di S. Paolo, abbiamo aperto il nostro Asilo (finalmente) con 32 iscritti. La spesa venne fissata a L. 8 al mese con la minestra. Abbiamo potuto fare questo mercè la bontà e la generosità dei Sog. Cav. Ing. Mayer nostro Podestà, che ci ha assicurato la cifra di L. 2500, mercè la bontà di sua mamma Sig. Mayer-Vita Tilde sempre generosa ha donato il grembialino a tutti gli iscritti, una bella veneziana e indumenti per i poveri.
Il giorno 25 colla festa della Sacra Famiglia abbiamo celebrato la festa di S’Antonio Abate e la benedizione del bestiame ed il signor Parroco ha benedetto una bella statua del Santo protettore.

Abbiamo avuto anche la cattiva sorpresa dei ladri che la notte del c.m. hanno rubato un centinaio di metri di tutto lino alla Sig. Montalbetti Giuseppina e vuotato alcuni pollai.

Anche un incendio ha distrutto la proprietà del Sig. Battistella Pietro e del Sig. Saporiti Angelo (Brunela) causando un danno di circa 85 mila lire.

Albo d’Oro:  Il Sig. Saporiti Protasio dall’America ci ha mandato L. 25.

Defunti. Maraggia Amalia di anni 55; Macchi Maria di anni 66 (del Biel); Cattaneo Giuseppe di anni 47; Galli Elio Giacinto di giorni 21.

MARZO
Asilo Fu aperto e funziona con trenta iscritti.

Padiglione verde. Alla nostra chiesa manca il padiglione verde che liturgicamente è il più usato, abbiamo stabilito di farlo nuovo colle offerte delle uova che si farà quest’anno.

Finalmente abbiamo il telefono, dopo quasi tre anni di sospiri e di annunci; ora siamo in aspettativa dell’acqua potabile. Speriamo che il nuovo Sig. Podestà Sig. Lepori Giosuè, a cui presentiamo i nostri più fervidi auguri, ci abbia ad accontentare, è sette anni che chiediamo.

In morte di due personaggi di peveranza: 
Maria Macchi (Biel): tanto a fatto per la Parrocchia era la “Pulirola” che andava questuando per le case per le cose parrocchiali.
Cattaneo Giuseppe: non ha mai detto di no nel prestare opera gratuita per la costruzione del nostro oratorio e per le cose della chiesa.

APRILE
Cinema. Dopo il tempo quaresimale sono riprese le proiezioni con Quo Vadis, per rendere più comodo il trattenimento il Sig. parroco ha voluto comperare 100 sedie.

Albo d’Oro. M.L. L. 50 pro chiesa.

Storia di Rovate. Dopo un po’ di tempo di interruzione riprendiamo la narrazione della Storia di Rovate. Il 18 luglio 1570 venne a Rovate S. Carlo Borromeo ed anche qui prescrisse di fare il S. tabernacolo, di comperare la Pisside e l’Ostensorio e come scrisse allora “ si faccia la stamegna di tella sulla finestra ad occhio della chiesa” (una tenda” e quando si può si soffitti il cielo della chiesa e mantengasi di continuo il SS. Sacramento col lume sempre acceso come li Homini hanno mostrato di fare. Ed istituiva la confraternita del SS. Sacramento. Certo la chiesa era molto malandata. Ecco come la trovo descritta su un libro molto antico. Una giesa ad una sola navata lunga e stretta, coperta soltanto di tegole e senza soffitto, solata con ghiaia e calce. laltar maggiore addossato alla parte verso levante. Così da non potersi girare attorno. pitture rovinate per l’antichità. E’ diviso il restante della chiesa da un cancelletto di legno. il piano dell’altare in ghiaia e calce si rialza di un gradino su quello della chiesa. Due altri altari: uno di S. maria con pitture vecchie ed un altro ancor più piccolo dedicato a S. Caterina. Due finestrelle nella parete di mezzodì senza grato, con stamegna di paglia ed un occhio nella facciata. Nel frontispizio sopravvanzano alquanto due pilastrelli che sostengono l’unica campanella. Il calice veniva messo in un foro praticato nel muro.

MAGGIO
Terminiamo la Storia di Rovate. 
Nel 1566 (??) nel mese di agosto vi fu la visita pastorale del Cardinal Visconti successore di S. Carlo. il primo sposalizio celebrato a Rovate viene così registrato. Fu maritata Giacomina figliuola di Giovan Maria detto tartalia de Macchi in Cristofforo dei Marelli et questo fu in presenza di tuto il popolo. Sul registro dei morti si legge: il 1 luglio 1636 Domenico Macchi d’anni 25 andando alla Santa e conducendo un carro coi bovi restò sotto ad esso e fracassato e fu sepolto nella chiesa di Desio. Angela moglie di Pietro Galli d’anni 60 ritrovandosi il 3 aprile 1654 nella Baragia a zappare fu ammazzata dai lupi et mangiata da essi e fu ritrovata solo il sangue e due o tre coste. Un certo Francesco Conti il 6 novembre 1689 viene assalito da un archibugiata alle 2 hore di notte nella terra di Carnago e muore. un certo giosuè Riganti nel 31 gennaio 1832 nel riattamento della strada di Peveranza morì schiacciato da una frana. Certo che a Rovate vi è aria buona, tanto che nel 1838 moriva una certa Clara Mazzucchelli di anni 97.
Tra i parroci si distinsero e da nominaris D. Giulio Bomtalio che da tutti è ancora nominato come santo e che ha lasciato grande eredità di bene. A lui successe D. Isaia che ebbe le amarezze per il troppo bene che portava ai suoi parrocchiani e che mentre li guidava anche nel bene materiale si vide ostacolato, tanto che preferì ritirarsi a cappellano. Ora si ricordano, ora lo comprendono, ma troppo tardi. Chi non ricorda quel Santo che fu D. Luigi Bianchi? tutto cuore e bontà, chi non lo ricorda nei campi e davanti al giogo dei buoi? spendeva il suo tempo nei lavori come un contadino per aiutare a beneficare il prossimo. ora il nuovo parroco D. Mario Mottironi ha voluto dotare il campanile di 5 belle campane che colla loro voce argentina chiamano i fedeli alla chiesa.

Il giorno della Prima Comunione ecco o nomi: 
Baggio Angelo padrino Piotto Angelo; 
Osellame Angelo con Santinon Aquino; 
Riolfo Florio con Luciano; 
Macchi Achille col papà Severino; 
Montalbetti Giuseppe col papà Bartolomeo; 
Saporiti Pietro con Macchi Gino; 
Saporiti Carlo col papà Luigi; 
Baggio Bianca con Cazzani Ermenegilda; 
Crosta Luigi con Mazzucchelli Cecilia;

GIUGNO
In casa Nostra, Un reduce dell’Abissinia.  
All’inizio della guerra di Abissinia il nostro Sig. Parroco fece solennemente per tutti una bella promessa all B.V. se ci avrebbe fatto ritornare i nostri soldati dalla guerra, ed accese per tutto il tempo due lampade votive alla B.V.: una per i soldati combattenti e l’altra per i soldati in patria perché la vergine li proteggesse sotto il suo manto. Ecco che la B.V. ha mantenuto la sua promessa, i nostri soldati sono ritornati incolumi.
Quanto meno se lo pensava ecco di ritorno il nostro caro Montalbetti Gaetano dopo più di 22 mesi di campagna. 
Era giusto un bel te Deum di ringraziamento, ed allora il 9 maggio, festa del primo anniversario della fondazione dell’impero il Sig. parroco celebrò più solennemente del solito la festa della S. Croce che ricorda il Sacro Romano Impero e si fece una solenne processione lungo le vie del paese. 
Certo i combattenti faranno di più quando tornerà anche l’ultimo nostro concittadino che si trova in Africa: Minelli Enrico tutt’ora all’Asmara.
Il giorno della Pentescoste.  Vennero distribuiti i premi per la lodevole frequenza alla dottrinetta ai seguenti: 
Brotto Ottavio fu Mario; 
Gatti Angelina di Giovanni; 
Paterlini Amelia di Guerino; 
Barbiero Irma di Samuele; 
Saporiti Virginia di Giuseppe; 
Bonatto Elsa; 
Brotto Maria; 
Minelli Bambina di Pietro; 
Montalbetti Angelina di Bartolomeo; 
Baggio Silvia di Giuseppe.

Finalmente si riapre lo stabilimento dopo sette anni di chiusura. così moltissimi potranno trovare lavoro e pane senza bisogono di abbandonare il proprio paese ed incontrare molte difficoltà. il lavoro in paese è una ricchezza e speriamo che molti ne vorranno approfittare a loro bene, specialmente alle figliuole che vanno fuori paese, così saranno preservate da molti pericoli che anche senza volerlo trovano lungo la strada.

Nati In febbraio: Cattaneo Amalia Vittoria di Gaetano.
In aprile: Daniele Carlo Cattaneo di Lorenzo; Mussi Luciano Angelo di Carlo; Castiglioni Eligio Enrico di Mario.


LUGLIO
Acqua Potabile
Molti in questi giorni ne hanno parlato ed è bel giusto che pubblicamente se ne dica qualche cosa. molte cose si sono fatte in questi sette anni, ma forse la più importante non è ancora fatta, cioè l’impianto dell’acqua potabile. Il Sig. parroco però è già da tempo ne ha parlato col Sig. Podestà ed assicurava che avrebbe presa visione, in questi giorni ci ha invece assicurato formalmente per iscritto e oralmente che per l’anno venturo ci sarà certamente. Chi non sa la necessità dell’acqua? è vero che ci sono e ci saranno sempre a Peveranza dei mai contenti, dei barbottoni che sono contrari e che forse faranno opera contraria, ma di questi ignoranti non ci curiamo. essi sono dei veri guasta mestieri però quando hanno bisogno allora si convincono. Anche della posta, del telefono, si sono lamentati però nel bisogno hanno capito.

S. Giovanni. Per l’occasione di S. giovanni il Sig. parroco voleva fare una bella improvvisata: mostrare un bel piviale del trecento come la pianeta bella, ma il lavoro paziente di una ditta di Milano ha chiesto ancora un mese di tempo per condurre a termine il lavoro.

Pavimento. Il mese scorso il Sig. Saporiti Vincenzo poteva finalmente consegnare al Sig. parroco lire cinquemila per pagare il pavimento in mosaico fatto in Chiesa. Solfi che erano stati mandati dalla Sig. Saporiti Assunta, dall’America in memoria di suo marito defunto. Appena sarà possibile consegnerà altre 5.000 lire per la riparazione dell’organo e così saranno diecimilalire. E poi con grata memoria metteremo una lapide in ricordo perenne nella nostra chiesa.

Albo d’Oro. Il signor Montabetti Giovanni tornato dall’Africa in occasione di S. giovanni dava L. 100 per la chiesa; il Sig. Galli Andrea venuto dall’America L. 50; per una lodevole soluzione della vertenza Montalbetti-Saporiti lire 500 per la Chiesa.

Battesimi Santinon Sergio Giovanni di Vittorio; Cattaneo Fulvio Ugo di Rinaldo; Saporiti Ignazia Giuseppina Assunta di Gerolamo.
Morti Battistella Pietro d’anni 69; Mussi Filippo d’annio 51.

IL COMUNE E PEVERANZA  Acqua potabile pubblica. Alcuni peveranzesi si lamentano perché quando arriverà dovranno pagarla… meno vino e tutto sarà a posto..

per la chiesa, il signor Crosta Giuseppe dalle americhe lascia 5.000 lire per la riparazione dell’organo.. il signor Galli Virginio dall’africa manda offerta.

AGOSTO
In casa nostra. Si avvicina la festa patronale.(criptico) Certo non mancheranno i demoni in carne che cercheranno profanare feste così belle, ma troveranno certamente quello che si meriteranno.

IL LAVORO PREOCCUPAZIONE PRINCIPALE DEL SIGNOR PARROCO: Anche lo stabilimento ha incominciato finalmente a funzionare, però mancano le operaie… Vorrei dire ai genitori: avete osservato come sono cambiate le figliuole in questi ultimi mesi? Non avete ancora capito quali danni morali ci ha portato il dover andare a Gallarate a lavorare. Ora non c’è più motivo se si vuole il lavoro c’è anche in paese e voi sapete quante fatiche e quanti sacrifici ci è costato ed anche quali lotte. Ascoltate la voce di colui che vi parla per vostro bene e vi troverete contenti.

S. Carlo. 
COSA CI SIAMO PERSI – Decorazione del salone Parrocchiale in onore del centenario della morte di S. Carlo: Stemmi di S. Carlo, del Papa e del Cardinale. Agli angoli quattro medaglioni che raffigurano: Dante, il grande poeta italiano della Divina Commedia; Volta l’inventore della pila ed anche il maestro della dottrinetta nella sua parrocchia; Leonardo da Vinci di cui abbiamo riprodotta in bronzo la cena degli apostoli; Raffaello il pittore della trasfigurazione di Gesù.

Un po’ di statistica. Dati sulla mortalità: Negli ultimi 35 anni ci furono in Peveranza ben 306 morti e di questi 117 bambini, specialmente abbiamo avuto una mortalità nel 1903 sono volati in cielo in 15 e nel 1904 altri 11. Sono morti 189 adulti;

Battesimi. Montalbetti Pierina rosa di Giovanni.

SETTEMBRE
Festa Patronale. Feste tranquille e piene di fede, senza che nessun incidente venisse a turbare la nostra gioia.

Cimitero. un grande problema si affaccia a noi per il nostro cimitero vecchio. fra un anno nel 1938 scade il decimo anno dacchè venne sepolto l’ultimo defunto, che ne avverrà poi del nostro cimitero? Forse sarà venduto? forse lasciato in abbandono? Si parla di molte cose nelle osterie, a proposito e a sproposito… che si dice di questo problema? alla prossima volta una risposta.

Un po’ di storia. Del nome di Peveranza. Prima di parlare delle origini del nostro paese sarebbe bello, utile e divertente dire da dove venne il nome di Peveranza. in latino anticamente lo si chiamava Piperantia. molte se ne sono dette a proposito e a sproposito, tanto che qualcheduno per ignoranza e forse anche per cattivo animo lo vllero fare derivare da cattiva gente, cambiando il P nel V, cioè Viperantia paese delle vipere, altri da povera gente, povera nel senso di gente da poco o di gente di pochi soldi. Ma chi non vede in queste che non sono cose serie e ci danno l’idea della meschinità di certi scrittori. 
Certo noi non pretendiamo derivi dai Galli (francesi) come Gallarate; e neppure come Castel Seprio oppure Cairate, a noi ci basti sapere come mai l’hanno chiamato con quel nome.

Il nome di Peveranza venne dai primi abitatori di questo luogo che fu una famiglia detta dei Peveri mugnai. Eccone le prove.

Leggendo la storia di Cairate, come già ne parlai, noi troviamo parecchie famiglie che si chiamavano Peveri. Essi anche a Cairate esercitavano il mestiere di Mugnaio. Una di queste famiglie venne e costrusse una piccola casetta presso il Rile, che ormai si può dire è quasi scomparso perché vive, poveretto mascosto sotto terra, e con un piccolo mulino si guadagnava da che vivere. Alla abitazione venne dato il nome del proprietario. Come oggi si usa chiamre Villa…tale, una volta si diceva stanzia, ossia abitazione; ed allora chiamarono quella casa Peveristanzia che poi facilmente si chiamò Peveranza. In latino Peveri si dicevano Piperi onde Peperistanzia ossia abitazione dei Peveri. Di questo ne potremo trovare tantissimi esempi. della parentela Peveri ora non troviamo più né a Peveranza né a Cairate, però la storia ci assicura che sono esistiti, e l’elenco dei focatici che troviamo a Cairate ce ne ricorda il nome. Certo fu per molto tempo dimenticato questo nome tanto che non lo troviamo nei fatti né di Vicoseprio né di Cairate, non valeva la pena per pochissime persone. Ci vollero certamente centinaia di anni per dare il paese come lo vediamo ora, tanto più che Peveranza non ha  mai accennato a voler venire più vasto. 
Difatti quante case nuove si sono fatte in otto anni dacché io mi trovo a Peveranza? Alcune case poi a giudicare della loro costruzione sembrano rimontare al tempo dei Romani! Speriamo che presto venga il tempo di abbatterle perché non sono nemmeno degne di essere conservate come monumento Nazionale per antichità.

OTTOBRE
In Casa Nostra. SS. Esercizi spirituali. 
Verrà in mezzo a noi un bravissimo Padre cappuccino colla barba lunga lunga e svolgerà questo programma: insegnare ai Peveranzesi quello che debbono fare per andare in paradiso e quello che debbono schivare per non andare all’inferno: il solo strettissimo necessario per salvare l’anima.

Il Cimitero. Il rispetto al cadavere dei propri cari fu sempre sentito nell’uomo. I figli di adamo seppellirono il suo cadavere sul monte Calvario dove venne crocifisso Gesù.
Anche il giuramento sulle tombe dei trapassati fu sempre tenuto come sacro anche dai barbari. La S. Chiesa come venera i cadaveri, tanto che li porta con rispetto in Chiesa, li asperge con acqua benedetta, liincensa e persino anticamente li seppelliva in chiesa od almeno attorno alla chiesa, come noi sappiamo anche di Peveranza. E tuti sanno che il piazzale ed attorno alla chiesa una volta era cimitero e solo nel 1826 dopo la legge di Napoleone si costrusse il vecchio cimitero sulla strada di Bolladello. E noi carissimi dobbiamo permettere che il nostro vecchio cimitero sia venduto o abbandonato?

Passeggiata. I nostri operai della Cartiera Mayer hanno fatto il 19 c.m. una bella passeggiata a Genova, hanno visto la bella città, il porto e il mare infinito. Ci fu un’altra bella iniziativa degna da imitarsi si volle con se il medico perché ad un bisogno soccorresse: erano più di mille e le disgrazie oppure gli svenimenti potevano capitare.

Defunti Macchi Maria fu Fabio d’anni 46.
Nati Lupi. (così è scritto)

NOVEMBRE  
I Cantori con Padre Augusto da Milano

In casa Nostra. Venne a predicare P. Augusto da Milano dei Frati Minori Cappuccini.

Muore in Brasile il giorno 13 di settembre Padre Mansueto Saporiti da Peveranza.

In Casa Nostra. Abbiamo fatto i S. esercizi per gli uomini e per le donne in preparazione alla festa della B.V. della Salette. Il demonio però voleva metterci il codino e rovinare quel bene che si stava facendo, perché contro ogni permesso delle Autorità venne un girovago ambulante coi giochi, ma non per far divertire, ma bensì per corrompere la gioventù e ripetere gli scandali avvenuti durante la festa patronale. Certo chiamato da persone cattive che volevano ripromettersi anch’esse dei guadagni, ma trovarono il parroco sentinella e vigile che non ebbe riposo se non quando lo vide levar baracca e partire.
Che dire poi di quelle giovani ed anche di quelle donne maritate?... A loro bastano le parole rivolte in Chiesa dal parroco, solo ripetiamo che il disonore delle figliuole ricade come olio bollito sulla faccia dei genitori.

Una Piccola Ossservazione. La chiama così… ma è sottile molto sottile: Una Piccola Osservazione: non sapeva comprendere perché la gente sempre esclamava “alla festa di peveranza sempre un morto” Ho voluto far passare i registri dei morti ed ho dovuto toccare con mano la realtà, o poco prima o subito dopo un funerale… Ed allora quale sarà la causa? ECCOLA Forse perché profanata dai balli? In quest’anno ero molto contento niente balli eppure ci fu ugualmente un funerale… ed il perché venne… la Madonna ci dice apertamente che di feste per offendere il signore non ne vuole? Pensateci ma se ha ragione dobbiamo decidere: o far bene la festa patronale che sia di onore alla Madonna oppure toglierla e così meno peccati e meno lutti.

Nati Galli Anna Maria di Giovanni.
Morti Saporiti Enrico d’anni 65.

DICEMBRE
In Casa Nostra. Commemorazione di P. Mansueto. 
Cerimonie in onore di Padre Mansueto e richiesta al Podestà per intestare una via: il nome dei grandi sia sprone alle nuove generazioni.



Organo. I nostri bravi cantori si lamentano, e non a torto, noi impariamo a cantare, ma l’organo non corrisponde più, ha bisogno di essere pulito e riparato. Noi abbiamo accolto questa voce ed abbiamo fatto fare dei preventivi dalla ditta Gandini di varese che ci presentò tre preventivi.
Un preventivo che consiste la smontatura e pulitura generale dell’organo, riparazioni e il cambio di due strumenti che non si usano più con altri due moderni e mantice elettrico con una spesa di L. 5600.Un secondo preventivo che aggiunge la tastiera e la pedaliera con movimento pneumatico, intonazione liturgica a tutto l’organo con una spesa di L. 9600. Ed un terzo che consiste nel mettere a nuovo e moderno tutto l’organo con più di mille strumenti con una spesa di 14 mila lire. Il primo preventivo è assolutamente necessario se si vuole suonare ancora l’organo, ma i cantori non sono contenti vogliono almeno il secondo ossia quello da L. 9600. Il terzo a noi basta averlo nella mente. Ma come fare coi mezzi? E’ vero il Sig. Saporiti Vincenzo ha già consegnato L. 5000 lasciati dal Sig. Crosta Giuseppe d’America, ma non siamo che a metà e poi occorrerà accomodare la cantoria e verniciare la facciata dell’organo.
Passeggiata. Il nostro Sig. Parroco ha lanciato l’idea alle operaie del nostro stabilimento di versare qualche cosa ogni quindicina per poi fare in agosto una bella passeggiata, la proposta venne da tutti accettata con gioia.
Albo d’Oro. Il signor Gatti Virginio ha mandato dall’Africa L. 50 pro asilo; la Sig. De vecchi Dorotea L. 50 pro giornaletto.

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