mercoledì 2 ottobre 2019


Capitolo LXXXVII

1932/35 - LE OPERE PUBBLICHE


Il territorio di Peveranza nella Tavoletta Geografica dell'Istituto Militare in data 1934


Gli anni del fascismo sono anni interessanti per soppesare i lavori in “corso” nella frazione di Peveranza e quindi verificare se la stessa avesse avuto come si usava dire allora il tanto agognato “posto al sole”… mah..; tutti chiedono a tutti di sapere cosa si fa, come lo si fa, con la presunzione di una nazione che deve dimostrare chissà che, ecco che chiunque, si muove e domanda, per mostrare l’italica efficienza frutto della dissennata Autarchia nazionale;
      Il Prefetto chiede al Comune di elencare le opere in corso e i finanziamenti in essere e il Podestà diligentemente risponde. 

Pomposamente si elencano le opere del primo decennio del regime, ovviamente Cairate fa la parte del Leone, e potrebbe essere diversamente? 
È il “Capoluogo”![1]: dal 22’ al 32’ si costruiscono Scuola e monumento ai Caduti, Palazzo Municipale e in dettaglio Facciata, Uffici e Ambulanza medico-Chirurgica, Sala delle Adunanze, Parco della Rimenbranza e Campo Sportivo.

A Peveranza si elenca: 1926-29 costruzione del nuovo cimitero 56.500[2] lire realizzato dalla Ditta Giani Luigi di Abbiate Guazzone;

Per l’anno 1932-33 Pozzo di Peveranza approfondimento e impermeabilizzazione lire 6.117,70;

E il 14 ottobre 1933 ecco l’elenco delle Opere Pubbliche da eseguirsi a sollievo della disoccupazione: Tombinatura del fosso Riale I° e II° tronco per un importo di 15.000 lire che a consuntivo nel 1934 saranno 18.000.

Al 1935[3] si ascrive: Costruzione fognatura, Sistemazione pozzo e serbatoio, sistemazione “Palazzo” scolastico, nuovo parco delle Rimembranze, sistemazione cimitero, ampliamento piazza, sistemazione curve stradali per un complessivo di 67.000 lire, per Cairate nello stesso periodo se ne spendevano 540.000 lire.

Ah che elenco di opere direbbe chiunque, per una piccola frazione come Peveranza, dissero i cairatesi: era già troppo! 

    Ma il cimitero vecchio era saturo, l’acquedotto come scritto era nel libro dei sogni, la scuola era di là da venire e i giovani si trovavano in classi unite a far la prima e la seconda a Peveranza e le altre 3 classi a Bolladello! 
Si trattava di mediamente 60 – 65 alunni frequentanti.

Le strade RIGOROSAMENTE TUTTE BIANCHE e con scarsa manutenzione. 

La chiusura del Riale una necessità impellente visto che attraversava il paese ed era necessario tombinarlo per mille motivi; e sì che il signor parroco Don Croce non si tirava mai indietro: quando c’era da alzare la voce per la sua comunità non aveva paura di nessuno tanto meno del Podestà, si vedano le sue reprimende nella successiva lettura del capitolo dedicato alla Voce del Parroco.





[1] ACCa F  L P, Cartella 272, Categoria X, Classe 1.
[2] ACCa F  L P, Cartella 272, Categoria X, Classe 1.
[3] ACCa F  L P, Cartella 272, Categoria X, Classe 1.

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