Capitolo LXXXVII
1932/35 - LE OPERE PUBBLICHE
Gli anni del fascismo sono anni interessanti per
soppesare i lavori in “corso” nella frazione di Peveranza e quindi verificare
se la stessa avesse avuto come si usava dire allora il tanto agognato “posto al
sole”… mah..; tutti chiedono a tutti di sapere cosa si fa, come lo si fa, con la
presunzione di una nazione che deve dimostrare chissà che, ecco che chiunque,
si muove e domanda, per mostrare l’italica efficienza frutto della dissennata Autarchia
nazionale;
Il Prefetto chiede al Comune di elencare le opere in
corso e i finanziamenti in essere e il Podestà diligentemente risponde.
Pomposamente
si elencano le opere del primo decennio del regime, ovviamente Cairate fa la
parte del Leone, e potrebbe essere diversamente?
È il “Capoluogo”![1]:
dal 22’ al 32’ si costruiscono Scuola e monumento ai Caduti, Palazzo Municipale
e in dettaglio Facciata, Uffici e Ambulanza medico-Chirurgica, Sala delle
Adunanze, Parco della Rimenbranza e Campo Sportivo.
A Peveranza si elenca: 1926-29 costruzione del nuovo
cimitero 56.500[2] lire realizzato dalla Ditta
Giani Luigi di Abbiate Guazzone;
Per l’anno 1932-33 Pozzo di Peveranza
approfondimento e impermeabilizzazione lire 6.117,70;
E il 14 ottobre 1933 ecco l’elenco delle Opere
Pubbliche da eseguirsi a sollievo della disoccupazione: Tombinatura del fosso
Riale I° e II° tronco per un importo di 15.000 lire che a consuntivo nel 1934
saranno 18.000.
Al 1935[3]
si ascrive: Costruzione fognatura, Sistemazione pozzo e serbatoio, sistemazione
“Palazzo” scolastico, nuovo parco delle Rimembranze, sistemazione cimitero,
ampliamento piazza, sistemazione curve stradali per un complessivo di 67.000
lire, per Cairate nello stesso periodo se ne spendevano 540.000 lire.
Ah che elenco di opere direbbe chiunque, per una
piccola frazione come Peveranza, dissero i cairatesi: era già troppo!
Ma il
cimitero vecchio era saturo, l’acquedotto come scritto era nel libro dei sogni,
la scuola era di là da venire e i giovani si trovavano in classi unite a far la
prima e la seconda a Peveranza e le altre 3 classi a Bolladello!
Si trattava di
mediamente 60 – 65 alunni frequentanti.
Le strade RIGOROSAMENTE TUTTE BIANCHE e con scarsa
manutenzione.
La chiusura del Riale una necessità impellente visto che
attraversava il paese ed era necessario tombinarlo per mille motivi; e sì che
il signor parroco Don Croce non si tirava mai indietro: quando c’era da alzare
la voce per la sua comunità non aveva paura di nessuno tanto meno del Podestà,
si vedano le sue reprimende nella successiva lettura del capitolo dedicato alla Voce del Parroco.
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