Capitolo XIX
1574
LO
STATO DELLE ANIME
una
finestra sul passato addì 10 ottobre
Si apre
qui una importante finestra sul passato; se fino ad ora abbiamo avuto notizie
frammentarie desunte da libri dei Matrimoni e Battesimi e dalla Visita
Pastorale che non fornivano altro che informazioni generiche o frammentarie sugli
abitanti di Peverenza, con questo Stato delle Anime[1],
troviamo alcune informazioni importanti: E’ un Anagrafe, una vera e propria registrazione
con elenco circostanziato dei gruppi familiari elencando i capifamiglia, i
figli, il numero dei famigliari, il numero delle famiglie e l’età, nomi dei
componenti e grado di parentela. La Proprietà delle case, fatto questo che ci permette
di capire se questi nuclei fossero proprietari o affituari/livellari delle
masserie indicando il nome del proprietario; La dedicazione della chiesa, è
sempre Santa Maria si omette anche qui l’aggettivo Assunta. Compare in alcune
famiglie la figura del servo.
Stato
delle Anime della Cura de S.ta Maria de Peveranza de Gallarà.
I°
Gruppo famigliare
Nella casa del
S.r Jacob Antonio Castilione habita:
01
Ambrogio di Crosti capo di Casa massaro di anni 63 anni
02 co Pauolina di Rangoniti sua moglie de anni 60 “
03 Bernardino suo filiolo de anni 40
“
04 co Filipo suo filiolo de anni 27
“ ?
05 co giouan petro suo filiolo di anni 17 “ ?
06 co angilina moglie dil sodito bernardino
de anni 33 “
07 ercholo suo filiolo de anni 10
“
08 orsina sua filiola de anni 09 “
09 giuannina sua filiola de anni 08
“
10 giouan angelo fratello di sodeto ambrosio di
anni 50 “
11 co pauolina moglie del sodeto giouà angelo
di anni 45 “
12 jeronimo suo filiolo de anni 27 “
13 co caterina sua filiola di anni 18
“
14 co cecilia molie del sudeto jeronimo di
anni 22 “
15 co pauola sua filiola di anni 03 “
16 co jeronimo servo di sodeti di anni 25
“
Un gruppo familiare di ben 16 componenti con un capo
famiglia e 3 figli maritati, si tratta altresì della famiglia del Parroco Jhoannes
de Crustis.
II°
Gruppo famigliare
Nella casa del
S.r Jeronimo Castilione habita:
01
Agostino Rangonino capo di Casa massaro di anni 60 anni
02 co Nastasia sua moglie de anni 50 “
03 Bernardino suo filiolo de anni 40 “
04 co andrea suo filiolo de anni 39
“
05 co ambrosio suo filiolo di anni 30 “
06 co marcho suo filiolo de anni 28 “
07 baldesar suo filiolo de anni 28
“
08 fràcescha moglie dil sodeto bernardino di
anni 32 “
09 lo do douco(?) suo filiolo de anni 18 “
10 angela sua filiola di anni 10 “
11 caterina sua filiola di anni 08 “
12 y(x)abeta sua filiola di anni 02
“
13 co Stefana madregna de sodeto agostino di
anni 60 “
14 co batolomeo abiadigo de agostino di anni 09
“
15 co andriana sua abiadigo di anni 05 “
16 co tade suo abiadigo di anni 03
“
17 co bernardino servo dil sodeto agostino di anni 22 “
III°
Gruppo famigliare
Nella casa del
S.r Jac.bo Antonio Castilione habita:
01
Batista de Guido capo di Casa massaro di anni 55 anni
02 co joannina de rouate sua moglie de anni 50
“
03 Andrea suo filiolo de anni 35
“
04 co Madalena sua filiolla de anni 22 “
05 co giouà suo filiollo di anni 20
“
06 co leonora sua filiola de anni 18
“
07 bartolamia filiola di sodeto Andrea de anni 04
“
08 tarcia sua filiojla di anni 06 “
09 co giouannina molie di sodeto Andrea de
anni 30 “
10 co bernardo fratello de batista sodeto di
anni 41 “
11 giouanina sua molie di anni 35 “
12 co pauolina sua filiola di anni 14 “
13 co bernardino suo filiollo di anni 10 “
14 co guido suo filiolo di anni 08 “
15 co caterina su filiola di anni 06
“
16 co francescha sua filiola di anni 04 “
17 co Cristoforo servo dil sodeto batista di anni 19
“
IV°
Gruppo famigliare
Nella casa del
S.r Fa.io Castilione habita:
01
Batista di Crosti capo di Casa massaro di anni 40 anni
02 co Caterina sua moglie Carabella de anni 30 “
03 co marcho suo fratello de anni 26 “
04 co Angela sua sorella de anni 20 “
05 co Lucia sua sorella di anni 16
“
06 co jeronima filiola di batista sodeto de anni 08
“
07 co pauolina sua filiola de anni 04 “
08 co mateo cusino dil sodeto batista de anni 30
“
09 co giancha sua molie de anni 30 “
10 co nichelo fratello di sodeto mateo di
anni 25 “
11 co agostino filiolo di mateo di anni 02 “
12 co pauolina amida di sodeti de anni 45
“
13 co pauolo suo filiolo di anni 20
“
14 co angelo suo filiolo di anni 18 “
15 co cristoforo suo filiolo di anni 10 “
16 co togno suo filiolo di anni 08
“
V°
Gruppo famigliare
Nella casa del
S.r Giouan Antonio Castilione habita:
01
Francescho Boladelo capo di Casa massaro di anni 35 anni
02 co barbara sua moglie de anni 30 “
03 co pidrina sua filiola de anni 09 “
04 co marcho suo filiolo de anni 07 “
05 co ambrosio suo filiolo di anni 05 “
06 co angela sua filiola de anni 02
“
VI°
Gruppo famigliare
Nella casa del
Ms Francescho Castilione habita:
01
Togno di Rangoniti capo di Casa massaro di anni 60
anni
02 co Bernardina Caciafogo sua moglie de anni 55
“
03 co francescho suo filiolo de anni 30
“
04 co giouan suo filiolo de anni 27
“
05 co jeronimo suo filiolo di anni 22 “
06 co batista suo filiolo de anni 19
“
07 co ambrosina molie di sodeto francescho de
anni 32
“
08 co bartolomia molie di sodeto giouan de
anni 23 “
09 co lucia filiola de francescho sodeto de anni 08
“
10 co angilina sua filiola di anni 06 “
11 co giouà angelo di anni 03 “
Lo STATUS ANIMARUM rileva un incremento di residenti,
se nel 1570 si scrive che la popolazione è composta da 40 anime ammesse alla
comunione e i 4 inconfessi, omettendo i bambini e gli infanti sotto i 12 anni, qui la realtà è molto ben identificata e
rappresentata : 6 fuochi, cioè
sei famiglie, e 83 anime; sono indicati tutti, i
capi famiglia sono indicati come MASSARI.
Andiamo
per ordine:
DI CROSTI - Il primo gruppo famigliare è quello del Parroco: e
si perché Ambrogio di Crosti e Paoulina di Rangoniti sono i
genitori di Giovà, Parroco di Peveranza in questa data. Ambrogio di
Crosta è, da suo figlio il parroco, nel momento che da in sposa la sorella
Xabeta nel 1573, definito Messer, ovvero uomo con una certa classe sociale o se
vogliamo dire lignaggio, ma nella realtà è come gli altri capofamiglia un
Massaro residente in casa di proprietà Castiglioni. Ambrogio ha 63 anni e
Pauolina 60. In casa vivono anche il figlio Bernardino con la moglie Angilina,
il fratello Giouan Angelo con la moglie Paoulina e i vari figli. Giuà Angelo
Crosta (badate bene non di Crosti ma Crosta nell’atto di Matrimonio) nel
1570, dava in sposa la figlia Antonia al Giringelo di Morazzone. Giouan Angelo
ha altresì un figliolo di nome Jeronimo e sposa Cecilia di Moriti di
Cedra[2].
Ambrogio è il padre di Bartolomeo vittima dell’assassinio testè raccontato.
RANGONINO - Il secondo, vede la presenza di Agostino
Rangonino sposato con Nastasia; in casa il figlio Bernardino sposato con Fràcescha[3]
che sappiamo essere di Carate (Cairate?) e la matrigna con i suoi fratelli
Abiatici, cioè i figli dello stesso padre che si presume vista l’età dei
fratelli, 9, 5 e 3 anni defunto da poco. Da qui discende il gruppo detto degli Ostin. Quindi[4] ora sappiamo che i parroci
nei registri parrocchiali registravano bellamente ed indefferentemente il
cognome Saporiti e il soprannome Rangoniti, perché loro si sapevano che
essi erano appartenenti alla stessa famiglia, ma noi, poveri tapini moderni no!
siamo così riusciti a trovare una prova della presenza stabile di questa
famiglia in Peveranza che veniva descritta negli Stati delle Anime come
Rangoniti e nel Registro dei Matrimoni indifferentemente come detto
Saporiti o Rangoniti senza apparente
legame alcuno.
Del perché un soprannome
come Rangoniti, resta solo una
possibile traccia nella flebile osservazione che esso è un lemma di origine
tosco-emiliana e che fa presuporre una derivazione da persone che nel loro
migrare stazionarono in zona, ma tutto questo è solo il frutto di una debole e
personale interpretazione.
DE GUIDO/BORITI - Batista de Guido dito di Boriti
così descritto nel 1565 e 1566, diviene nell’atto del 1571 Batista de Guido, il
cognome si semplifica sempre di più e perde una parte perlomeno in questa data;
è il capofamiglia ed ha 55 anni, sua moglie si chiama Jouannina di Saporiti[5]
de Rouate di anni ne ha 50. In casa con lui vivono i 7 figli di cui Andrea
maritato con Giouannina di Battista[6]
di anni 30 e 2 figli e il fratello Bernardo, di anni 41 sposato con Giouanina
di anni 35 e 5 figli.
DI
CROSTI - Altro
ramo dei Crosta: Batista de Agostino di Crosti porta all’altare nel 1572
la figlia Jouannina. E’ sposato con Caterina Carabella del luogo di Monte[7];
in casa vi sono anche Matteo di anni 30, suo cugino e Marco di anni 26 suo
fratello, sono i protagonisti della vicenda legata alla visita di Carlo
Borromeo, ovvero sono gli inconfessi. Definiti dal Vicario foraneo dei bei
personaggi. Questa vicenda di soli uomini coinvolge anche Andrea, che di
anni ne fa 35, figlio di Batista de Guido di Boriti. Tutti giovani d’età e mi
pare di capire molto facili alla rissa.
BOLADELO - Si
manifesta la famiglia di Francescho
Boladelo del quale troviamo riscontro nel registro parrocchiale dei
matrimoni dove è detto il nanirolo,
egli è testimone di nozze del suo compaesano Francesco dil Curtino de Boladello con la peveranzese Francesca de Guido questo nel 1571 al 4
marzo; che da se ci dice la sua provenienza e che probabilmente risiederà in
Peveranza per poco visto che nemmeno nel registro dei battesimi appare mai
nonostante nonostante i 4 figli in età dai 2 ai 9 anni.
DI
RANGONITI - Togno di
Rangoniti ALIAS Togno de
Rangonino, anni 60, marito di Bernardina
Caciafogo; nel 1566 la figlia Jouanna alias Giouannina sposa Andrea de
Guido figlio di Batista de Guido. In casa vi sono il figlio Francesco
con la moglie Ambrosina detta a volte Bosina di Farari del locho di
Cassano[8] e il figlio Giovanni
con la moglie Bartolomia dei Preuosti
di Bola[9].
Sei
gruppi famigliari probabilmente tutti imparentati che partecipano ai matrimoni
come testimoni di figli e figlie, che vivono in case confinanti e contigue, che
coltivano terre di proprietà Castiglioni e dalle quali terre devono trarre più
frutto possibile per sostentare così numerosi gruppi famigliari e che nel corso
di quanche decennio moltiplicheranno gli abitanti di Peveranza. Negli atti di
Matrimonio di 10 anni prima troviamo nomi che non sono all’anagrafe e quindi persone
sicuramente defunte, di certo troviamo quello che già avevamo anticipato una
grande dinamicità nel contrarre matrimoni al di fuori del proprio territorio,
le figlie di Peveranza vanno in sposa agli uomini dei paesi vicini, legando gli
uni e gli altri allo stesso carro della storia degli uomini.
Rispetto a quanto contenuto nella visita pastorale del 4 luglio, dove si
afferma che sono “circa” 40 ammessi alla comunione non calcolando così i
giovani sino a 13 anni si può stimare un numero superiore di residenti compreso
gli inconfessi alla data della Visita.
Misteri: Il
Parroco è sempre il Giovà Crosta, quindi compila lui registri, atti e documenti
della Parrocchia, perché, successivamente a questa data, troviamo nei matrimoni
un nome che nel SA non compare, Francesco di Crosti, che prima sposa nel
1575 la figlia Angela e poi il figlio Marco nel 1582 con Lucia
figlia di Francesco di Togno dei Rangoniti, e nel 1596 la figlia Sasana
va in moglie a Batista Sirione di Carate, tutto questo denota una
stanzialità che probabilmente deriva da un trasferimento in Peveranza, già ma
da dove? Il documento del 1560 parla di un Cecho ovvero Francesco de Crosti, sarà lui? E’ sicuramente
quel Francesco padre di Stefano che troveremo nella storia di sangue del 1581.
Nel 1577 troviamo Alluigi di Crosti anch’esso non comparente nello
SA che manda in sposa la figlia Luigina con Ambrosio di Agostino
di Rangoniti, e successivamente nel 1583 al 24 giugno, il figlio Jacopo
sposa Angela figlia di Bernardino Saporiti alias Rangoniti
figlio di Agostino… vedi II° gruppo SA per verifica…. o mamma!.
E i Macchi che fine hanno fatto?
Analizziamo dal punto di vista prettamente civico e patrimoniale questo
stato delle Anime.
Dunque sappiamo che tutte e sei le famiglie abitano in case di proprietà
dei Signori di Castiglione e precisamente:
S.r
Jacob Antonio Castilione;
S.r
Jeronimo Castilione;
S.r
Fa.io Castilione;
S.r
Giouan Antonio Castilione;
Ms
Francescho Castilione;
Possiamo quindi sostenere che alla data del 1574 il territorio di
Peveranza è veramente “Terra dei
Signori di Castiglione”.
Non vi è traccia di presenza, almeno in questo
Regesto di residenti, di quegli eredi dei Peverancii citati nelle pergamene del
1272 e del 1312.
Dai contratti di livello sappiamo che, ad ogni famiglia corrsiponde un
ben definito lotto di terre annesso alla casa massarizia e che questo nucleo
abitativo embrionale è da individuarsi con le case poste lungo la via
Castelfidardo, formando perciò esse stesse con la Chiesa una linea quasi
continua – attraversata dal Riale – che andava ad occupare così le terre poste
a confine con la brughiera e con le zone boschive; avanti ad esse, cioè a sud,
i giardini pertinenziali, le terre coltivate e la strada per Castel Seprio.
A differenza del censo del 1550 si aggiungono altri
nobili proprietari e altre 4 case ma questo è solo una circostanza non
verificata in quanto potrebbe trattarsi di frazionamento delle proprietà
esistenti o di nuove costruzioni che si aggiungono alle esistenti, di certo
come presupponiamo il nucleo costituente il luogo di Peveranza è formato da un
caseggiato a due piani in linea lungo l’odierna via Castelfidardo.
[1] ADMi, Archivio
Anagrafe 2 Duplicati e Status Animarum vol. 161.
[2] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[3] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[4] Grazie al Dottor Mazzucco, abbiamo una risposta
sull’assenza dagli Status Animarum del cognome SAPORITI, risposta che ci porta
direttamente a quei documenti di cui sempre parliamo, e cioè ad atti che ci
descrivono compiutamente il perché e il percome di certe vicende. Dunque, come
visto, nell’Archivio di Stato, vi sono
interi elenchi di atti pubblici tra privati, cioè passaggi di beni mobili ed
immobili, tra questi si trovano carteggi relativi a nostri abitanti di
Piperantio.
[5] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[6] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[7] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[8] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
[9] ADMi, Battesimi
1563 -1574.
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