Capitolo VII
IL
TOPONIMO
perché
si chiama PEVERANZA
Come sappiamo nel
corso dei secoli a partire dal Settimo, il nome della nostra località si trova
inscritto in molteplici documenti e soprattutto in forme diverse: nel documento
longobardo è scritto Peperantzo, nel
Diploma Imperiale si cita un latineggiante Piverantium,
nelle pergamene del Monastero di S.M.A.[1] in
Cairate ci manifestano gli estensori i più variegati sinonimi Peverancius, Peverantius, Peveranzus,
Peveranzo, Peverantio, Peverancio, Peveranzum, Piverantium e infine Piperantius. Apprendiamo inoltre che gli
abitanti – almeno quelli citati nei documenti – si chiamavano tutti De Peveranzo, sia in quelli del 1272 che
in quelli del 1306.
Il Piantanida nel
suo completo studio sui beni del Monastero ricorda come i de Peveranzo fossero di rango sociale elevato citando un documento
del 1312[2] che
nomina Franciscus f. domini de Peveranzo.
Quello che
possiamo affermare per certo è che il nome di luogo Peperanzo/Peveranzo passa indenne per almeno 6 secoli, dalla prima
citazione del 721/24 al documento del 1312.
Prendiamo spunto dai dati storici certi e avviamo un analisi del Lemma attraverso queste direzioni:
A) Possibile Matrice d’origine
longobarda del nome.
·
Toponimo: il più antico contenuto
in atti Peperantzo.
·
La formazione del primo
insediamento rurale può essere indicativamente individuata nel periodo di
transizione tra il mondo romano e l’invasione barbarica vista la presenza
Alemanna: tra il IV e il V secolo .
·
Nome quindi derivato da
famiglia longobarda.
B) Possibile Matrice d’origine latina o prelatina del nome anche se riscontrato solo in documenti medievali.
B) Possibile Matrice d’origine latina o prelatina del nome anche se riscontrato solo in documenti medievali.
·
Toponimo: il
nome Peperantzo è una contrazione, è un adattamento linguistico longobardo del
luogo che preesisteva al longobardo.
·
L’insediamento rurale ha
origini più antiche rispetto al toponimo longobardo
· Nei documenti successivi il
richiamo all’originale toponimo: Peperantius, Piverantium(1158),
Peverantiae(1679-83), Peperantiae(1674-66) Piperantia(1625) Piperantiae(1571-1646): suffisso
antia-antiae-antius-antium.
Vediamo allora alcune questioni venire alla luce in questa elencazione di
ragioni.
Il nome quindi potrebbe derivare, da
famiglia fondatrice del luogo o da nome di luogo derivato da titolazione
determinata dal proprietario del latifondo.
Se
la lettura del lemma come più volte sottolineato faceva supporre di dare o di
ricevere origine dalla famiglia dei Peperanzo,
e qui ci si fermava così come testimoniato nello studio più autorevole ancora
in auge oggi, il Dizionario di Toponomastica Lombarda dell’Olivieri che cito
testualmente: Peveranza, fr. Cairate. VA.
Mi par che non si deva dar fede alla forma Preveranzo (sec XIV, Lib. Not., 25),
che ci ricondurrebbe ad un pratum veranti (questo è nome pers. Rom.): onde o va
collegato con la voce lomb. Peverascia “centonchio” (cerassium vulgatum, ecc.)
o, come pare al Serra (Com. Rur. 87) col nome pers. Piperanzo (Cod. Long., sec.
VIII). Possiamo oggi avanzare alcune prospettive linguistiche diverse,
osservando ad esempio che l’analisi dell’Olivieri si ferma a forme
interpretative molto generiche, e ne ha ben donde, non essendoci altro che
frammenti di nome in pergamene antiche sì, ma contenenti tutt’altro argomento
che il profferire del nostro luogo.
L’apertura che egli dà alla forma interpretativa è talmente vasta che possiamo
definire pura citazione o esercizio linguistico la sua forma finale. Infatti
anche nella pur esauriente introduzione al suo Tomo, alla voce B sguardo generale sulla toponomastica
lombarda si possono osservare molteplici e infinite combinazioni che per un
nome così complesso come Peveranza
portano a vaghe e incerte
interpretazioni.
Resta
dunque il Serra, come caposaldo della prima ipotesi, che indica come probabile
origine il nome personale Piperanzo
testimoniato nello Judicatum (Peperanzo) del 721.
Un’altra
vexata quaestio è legata al toponimo
così come acclarato dai due linguisti: ne il Serra ne l’Olivieri soddisfano
questa nostra curiosità, pochi gli elementi e poche le informazioni. L’Olivieri
si chiede se l’ipotesi del Serra sia quella valida, cioè il nome personale Peperanzo, ma se Toto nel Cod. Long. è Toto de
Peperanzo il De identifica il
luogo, Per analogia Toto da Campelliuni
vede affiancato il nome dal luogo di provenienza ma Campione e antecedente i
longobardi... E la parentela in questo caso tra i Totonidi è qui valida?
Altra ipotesi vuole che si
identifichi il patronimico cioè la provenienza famigliare, dei De Peperanzo. Secondo il Dejana la
traduzione latina potrebbe essere Peperantius
mentre il documento del 1158 lo indica in Piverantium.
Il Serra tratta questo argomento facendo sorgere il dubbio che Peperanzo derivasse da un più antico Piperanzo.
Una “tradizione” molto scolastica
vuole che sia esistita una famiglia di nome Pevero, che Don Giovanni descrive
in articolo intitolato “Un Po’ di storia – del nome di Peveranza” e contenuto
nel mese di ottobre dell’anno 1935 della Voce del Parroco.
“ I Peveri provenienti da Cairate
si trasferiscono, in quale momento non è dato a sapere, lungo il Rile erigendo
un Mulino e da la li originando il tutto”. Questo secondo la lettura di un non
ben identificato libro sulla Storia di Cairate e dando come prova di ciò la
presenza di un elenco di fuochi ovvero nuclei famigliari, testimoniando così l’esistenza
dei Peveri. Ho cercato e trovato l’elenco
dei Fuochi a cui fa riferimento il Don Croce esso è del 1654, e risulta unito
all’atto di compravendita fatto dagli spagnoli al Giacomo Legnano dell’intero
territorio e dell’abitato di Cairate. Il Sac. Uberti[3] enumera
diligentemente e descrive nella sua Storia di Cairate del 1911, fonte, deduco,
del ragionamento del Don Croce, nomi di persona viventi nel XVII° secolo e
quindi lontani 900 anni da quel Toto di Peperantzo di cui parliamo ampiamente; egli
afferma che gli avi – si presume a
questo punto - dei Scandroi Pevero Pietro
e Scandrolio detto Pevero abbiano dato nome al luogo di Peveranza senza
tener conto appunto di questo arco temporale e soprattutto di quel Scandroi che
anticipa il Pevero e che potrebbe farlo presupporre quale soprannome; non
dimenticando poi che Scandroglio è cognome diffuso in Cairate e soprattutto riscontrato
in Peveranza nell’anno 1656, Andrea de Scandrolii risulta nell’elenco dei
capofamiglia e dal qual fatto per distinzione in Cairate si sarebbe potuto dare il soprannome Pevero ad altri
congiunti. Capo fermo di ciò il fatto che nei registri e in altri atti questo
cognome non appare prima di questa data. Ma questa forma così semplice non ha
nessun dato storico di riferimento, partecipa a quella vulgata popolare che
vuole tradurre semplicemente il nome del luogo in nome di famiglia per
assonanza, appoggiandosi ad una semplice “traduzione” Antroponomastica.
In linea generale come seconda
ipotesi potremmo pensare ad un origine latina
o prelatina (celtico-ligure) stante la sua posizione strategica lungo assi
viari tra le località dominanti e centrali dell’area sub-alpina; Vediamo come
la scomposizione del nome può dimostrarsi utile per individuare eventuali
origini derivate da usi e costumi o da importanza geografica, l’Analisi del
suffisso ad esempio, da una interpretazione semplice e immediata si potrebbe
presupporre che vi è una possibile corruzione del latino antium=an(z)o/a, nome di
luogo derivato da funzione/ uso del luogo:
Anzo, Dall’antico
*Antion, attestato in una sola opera, omonimo del lat. Antium (greco Ántion)
> Anzio (Roma), toponimo «di etimologia incerta». Antion,
secondo G. Petracco Sicardi, potrebbe essere voce di origine greca (ἄντιος
‘posto di fronte’) o latina, «usata per indicare una posizione eminente, ad
esempio un promontorio»; si può inoltre confrontare con i toponimi Ànzola (Bedonia,
PR), Anzòla dell’Emilia (BO), Anzòla d’Òssola (VB)
,Àntola (GE, AL). A.
Falileyev lo riconduce, in via ipotetica, al celt. anto- ‘limite,
confine’ – per X. Delamarre anto-, antu-, anti- ‘estremità,
limite’ (< ie. *h2ent-), da cui dipenderebbero i NNP
d’origine gall. Anteios, Antenus, Antia, Antuleia(a
meno che non derivino da una voce *anto- ‘cammino’ < ie. *ponth- /
*pn̥th-)[4].
Antium è plausibile?
Il prefisso: il sostantivo Piper, Peper
altrimenti in italiano Pepe non ci conduce a nulla, in quanto risulta altamente
improbabile che qui si coltivasse il pepe! e con il suffisso che vuole dire
estremità, limite, posizione preminente? come si accorderebbe?
Altresì è
interessante lo studio sull’origine di una località posta in territorio di
Lonate Pozzolo[5]
apre ad un ulteriore ipotesi sul
significato del nome di luogo Peveranza.
Attraverso questa
interpretazione, dove il Toponimo PEVER-ENO[6]
viene sotto il profilo linguistico, collegato per sincope alla voce latina
PARAVEREDUS e cioè cavallo da posta, possiamo considerare di coinvolgere il
toponimo PEVER-ANZA nella stessa origine comune e cioè quella di località
adibita allo stesso scopo, ricovero e cura dei cavalli: plausibile
è l’ipotesi che rimanda Peverantium
a paraveredus: dal punto di
vista fonetico la sincope di parave- in peve-, con caduta della sillaba
interna ra, è credibile, e credibile è pure che il luogo derivasse
il suo nome dalla funzione di stazione di posta che svolgeva data la sua
particolare collocazione topografica[7].
Ecco che la strada
sottocollinare che da Gallarate attraverso Cassano Magnago giungeva al Seprio,
diventa il motivo per insediare il cambio
dei cavalli su una strada importante Il suffisso Antium poi se letto come
posto al limite al confine…
QUINDI Luogo di sosta per cambio dei
cavalli posto lungo un torrente.
Da lì come sempre
la parola e la sua interpretazione nel corso dei secoli hanno trasformato
l’originario significato nel TOPONIMO
che noi oggi conosciamo: PEVERANZA.
Qui azzardo e vago
nell’inverosimile ma sia mai che…
Avendo ricercato il lemma Peperantium (con le sue varianti formali) nei dizionari di latino
medievale senza però trovare nulla di concreto, dato che la forma più antica
del nome sembra essere Peperanzo, ho pensato che la parola latina (l'unica) che
più si avvicina potrebbe essere il tema del perfetto di pario (partorire): peperi.
Il suffisso antium
mi sembra simile al suffisso del genitivo plurale del participio presente. Non
esiste una forma verbale peperantium (anche perché il participio presente si
forma dal tema del presente). Diciamo che allentando un po' le briglie della
grammatica potrebbe uscire qualcosa tipo 'delle
partorienti o di coloro che hanno partorito (o generato, creato, prodotto)'.
Potendo così configurare l’ipotesi di un luogo “Sacro” ove recarsi per
ottenere/invocare gravidanze?
L’odierna Chiesa
di Peveranza sorge su un rilevato che vicino ad un piccolo torrente può
configurarsi come antico luogo di supplica/preghiera al quale si è sostituito
poi il Culto Mariano?
Dopo il Concilio
di Efeso (431) si ebbe un prolifera di immagini della “Madre con Bambino” e
tali immagini erano già da lungo tempo in uso in certe religioni pagane, la più
nota tra queste era quella della dea Iside con in grembo il figlio d’oro,
adottata anche dalla chiesa primitiva e volta a proprio uso per la conversione
delle popolazioni mediterranee. Non dimentichiamo che la dedicazione della
Chiesa descritta nel suo Censimento (1280 circa) dal Bussero è Pueranzo Ecclesia
Sancte Marie. Vero è di contro e per
bilanciare l’ipotesi neopagana, che grazie all’opera di conversione al
cattolicesimo attuato per iniziativa di Papa Vitaliano (657-672). Tra le dedicazioni delle chiese più frequenti
si trovano quelle a Maria, che poteva attrarre la devozione di ragazze e madri
longobarde. Questa lettura, lascia aperta la possibile dedicazione appunto al
mondo Longobardo per attrazione e non per sostituzione come sopra descritto.
E quali tracce di romanità abbiamo nel nostro territorio ad avvalorare tale presupposto?
E quali tracce di romanità abbiamo nel nostro territorio ad avvalorare tale presupposto?
Abbiamo quindi diverse
possibilità per riflettere sull’origine del nome della nostra comunità.
[1] E.
Lanzani Baroni
e S. Sironi, Le più antiche
pergamene del Monastero di Santa Maria Assunta di Cairate secc. Xi-XIV. Cairate
1999.
[2] ASMi, Liber, f.35v.
[3] G.
Sac. Uberti,
op. cit. p. 15. Nell’elenco dei Fuochi cioè dell famiglie residenti in Cairate,
vi è una nota a margine dello stesso
Uberti che ci dice come vi sia una parentela tra Scandroi Pevero ovvero un possibile
o soprannome Pevero o secondo cognome Pevero, in quanto l’elenco riporta come
primo cognome Scandroi.
[4]
C. Marcato (1990), s. v. Ànzio; , po.
Framura, SP, μέχρι Ἀντίου (méchri Antíou) (Periplo dello
Pseudo-Scílace, 4) •• G. Petracco
Sicardi, R. Caprini (1981): 34; A. Falileyev (2007), s. vv. Antion, Antunnacum;
X. Delamarre (2007); X. Delamarre (2008): 49-50; X. Delamarre (2012): 53. http://lucio-iuos.blogspot.it/2010/10/toponimi-attuali-della-liguria-dorigine.html
[5]
F. Bertolli – A. Iannello . Lonate Pozzolo – Toponimi dell’abitato e
della campagna – Quaderni della UNITRE’, Lonate Pozzolo Printart snc 2013. p.
8.
[7] Ho chiesto al Dott. Staderini Francesco un commento per
avere sicurezza sulla possibile interpretazione del lemma, Laureato in
Filosofia e esperto di lingue antiche, lavora oggi per Mondadori.
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