mercoledì 25 settembre 2019


Capitolo VII

IL TOPONIMO
perché si chiama PEVERANZA





      Come sappiamo nel corso dei secoli a partire dal Settimo, il nome della nostra località si trova inscritto in molteplici documenti e soprattutto in forme diverse: nel documento longobardo è scritto Peperantzo, nel Diploma Imperiale si cita un latineggiante Piverantium, nelle pergamene del Monastero di S.M.A.[1] in Cairate ci manifestano gli estensori i più variegati sinonimi Peverancius, Peverantius, Peveranzus, Peveranzo, Peverantio, Peverancio, Peveranzum, Piverantium e infine Piperantius. Apprendiamo inoltre che gli abitanti – almeno quelli citati nei documenti – si chiamavano tutti De Peveranzo, sia in quelli del 1272 che in quelli del 1306. 
    Il Piantanida nel suo completo studio sui beni del Monastero ricorda come i de Peveranzo fossero di rango sociale elevato citando un documento del 1312[2] che nomina Franciscus f. domini de Peveranzo.
     Quello che possiamo affermare per certo è che il nome di luogo Peperanzo/Peveranzo passa indenne per almeno 6 secoli, dalla prima citazione del 721/24 al documento del 1312.

Prendiamo spunto dai dati storici certi e avviamo un analisi del Lemma attraverso queste direzioni:
    A) Possibile Matrice d’origine longobarda del nome.
·         Toponimo: il più antico contenuto in atti  Peperantzo.
·         La formazione del primo insediamento rurale può essere indicativamente individuata nel periodo di transizione tra il mondo romano e l’invasione barbarica vista la presenza Alemanna: tra il IV e il V secolo .
·         Nome quindi derivato da famiglia longobarda.

   B) Possibile Matrice d’origine latina o prelatina del nome anche se riscontrato solo in documenti medievali.
·         Toponimo: il nome Peperantzo è una contrazione, è un adattamento linguistico longobardo del luogo che preesisteva al longobardo.
·         L’insediamento rurale ha origini più antiche rispetto al toponimo longobardo
·  Nei documenti successivi il richiamo all’originale toponimo: Peperantius, Piverantium(1158), Peverantiae(1679-83), Peperantiae(1674-66) Piperantia(1625)  Piperantiae(1571-1646): suffisso antia-antiae-antius-antium.

Vediamo allora alcune questioni venire alla luce in questa elencazione di ragioni.
Il nome quindi potrebbe derivare, da famiglia fondatrice del luogo o da nome di luogo derivato da titolazione determinata dal proprietario del latifondo.
Se la lettura del lemma come più volte sottolineato faceva supporre di dare o di ricevere origine dalla famiglia dei Peperanzo, e qui ci si fermava così come testimoniato nello studio più autorevole ancora in auge oggi, il Dizionario di Toponomastica Lombarda dell’Olivieri che cito testualmente: Peveranza, fr. Cairate. VA. Mi par che non si deva dar fede alla forma Preveranzo (sec XIV, Lib. Not., 25), che ci ricondurrebbe ad un pratum veranti (questo è nome pers. Rom.): onde o va collegato con la voce lomb. Peverascia “centonchio” (cerassium vulgatum, ecc.) o, come pare al Serra (Com. Rur. 87) col nome pers. Piperanzo (Cod. Long., sec. VIII). Possiamo oggi avanzare alcune prospettive linguistiche diverse, osservando ad esempio che l’analisi dell’Olivieri si ferma a forme interpretative molto generiche, e ne ha ben donde, non essendoci altro che frammenti di nome in pergamene antiche sì, ma contenenti tutt’altro argomento che il profferire del nostro luogo. L’apertura che egli dà alla forma interpretativa è talmente vasta che possiamo definire pura citazione o esercizio linguistico la sua forma finale. Infatti anche nella pur esauriente introduzione al suo Tomo, alla voce B sguardo generale sulla toponomastica lombarda si possono osservare molteplici e infinite combinazioni che per un nome così complesso come Peveranza portano a  vaghe e incerte interpretazioni.
Resta dunque il Serra, come caposaldo della prima ipotesi, che indica come probabile origine il nome personale Piperanzo testimoniato nello Judicatum (Peperanzo) del 721.
Un’altra vexata quaestio è legata al toponimo così come acclarato dai due linguisti: ne il Serra ne l’Olivieri soddisfano questa nostra curiosità, pochi gli elementi e poche le informazioni. L’Olivieri si chiede se l’ipotesi del Serra sia quella valida, cioè il nome personale Peperanzo, ma se Toto nel Cod. Long. è Toto de Peperanzo il De identifica il luogo, Per analogia Toto da Campelliuni vede affiancato il nome dal luogo di provenienza ma Campione e antecedente i longobardi... E la parentela in questo caso tra i Totonidi è qui valida?
Altra ipotesi vuole che si identifichi il patronimico cioè la provenienza famigliare, dei De Peperanzo. Secondo il Dejana la traduzione latina potrebbe essere Peperantius mentre il documento del 1158 lo indica in Piverantium. Il Serra tratta questo argomento facendo sorgere il dubbio che Peperanzo derivasse da un più antico Piperanzo.
Una “tradizione” molto scolastica vuole che sia esistita una famiglia di nome Pevero, che Don Giovanni descrive in articolo intitolato “Un Po’ di storia – del nome di Peveranza” e contenuto nel mese di ottobre dell’anno 1935 della Voce del Parroco.
“ I Peveri provenienti da Cairate si trasferiscono, in quale momento non è dato a sapere, lungo il Rile erigendo un Mulino e da la li originando il tutto”. Questo secondo la lettura di un non ben identificato libro sulla Storia di Cairate e dando come prova di ciò la presenza di un elenco di fuochi ovvero nuclei famigliari, testimoniando così l’esistenza dei Peveri.  Ho cercato e trovato l’elenco dei Fuochi a cui fa riferimento il Don Croce esso è del 1654, e risulta unito all’atto di compravendita fatto dagli spagnoli al Giacomo Legnano dell’intero territorio e dell’abitato di Cairate. Il Sac. Uberti[3] enumera diligentemente e descrive nella sua Storia di Cairate del 1911, fonte, deduco, del ragionamento del Don Croce, nomi di persona viventi nel XVII° secolo e quindi lontani 900 anni da quel Toto di Peperantzo di cui parliamo ampiamente; egli afferma che gli avi –  si presume a questo punto - dei Scandroi Pevero Pietro e Scandrolio detto Pevero  abbiano dato nome al luogo di Peveranza senza tener conto appunto di questo arco temporale e soprattutto di quel Scandroi che anticipa il Pevero e che potrebbe farlo presupporre quale soprannome; non dimenticando poi che Scandroglio è cognome diffuso in Cairate e soprattutto riscontrato in Peveranza nell’anno 1656, Andrea de Scandrolii risulta nell’elenco dei capofamiglia e dal qual fatto per distinzione in Cairate si sarebbe  potuto dare il soprannome Pevero ad altri congiunti. Capo fermo di ciò il fatto che nei registri e in altri atti questo cognome non appare prima di questa data. Ma questa forma così semplice non ha nessun dato storico di riferimento, partecipa a quella vulgata popolare che vuole tradurre semplicemente il nome del luogo in nome di famiglia per assonanza, appoggiandosi ad una semplice “traduzione” Antroponomastica.
In linea generale come seconda ipotesi potremmo pensare ad un origine  latina o prelatina (celtico-ligure) stante la sua posizione strategica lungo assi viari tra le località dominanti e centrali dell’area sub-alpina; Vediamo come la scomposizione del nome può dimostrarsi utile per individuare eventuali origini derivate da usi e costumi o da importanza geografica, l’Analisi del suffisso ad esempio, da una interpretazione semplice e immediata si potrebbe presupporre che vi è una possibile corruzione del latino antium=an(z)o/a, nome di luogo derivato da funzione/ uso del luogo:
Anzo, Dall’antico *Antion, attestato in una sola opera, omonimo del lat. Antium (greco Ántion) Anzio (Roma), toponimo «di etimologia incerta». Antion, secondo G. Petracco Sicardi, potrebbe essere voce di origine greca (ἄντιος ‘posto di fronte’) o latina, «usata per indicare una posizione eminente, ad esempio un promontorio»; si può inoltre confrontare con i toponimi Ànzola (Bedonia, PR), Anzòla dell’Emilia (BO),  Anzòla d’Òssola  (VB) ,Àntola (GE, AL). A. Falileyev lo riconduce, in via ipotetica, al celt. anto- ‘limite, confine’ – per X. Delamarre anto-antu-anti- ‘estremità, limite’ (< ie. *h2ent-), da cui dipenderebbero i NNP d’origine gall. AnteiosAntenusAntiaAntuleia(a meno che non derivino da una voce *anto- ‘cammino’ < ie. *ponth- / *pn̥th-)[4].
 Antium è plausibile?
 Il prefisso: il sostantivo Piper, Peper altrimenti in italiano Pepe non ci conduce a nulla, in quanto risulta altamente improbabile che qui si coltivasse il pepe! e con il suffisso che vuole dire estremità, limite, posizione preminente? come si accorderebbe?
Altresì è interessante lo studio sull’origine di una località posta in territorio di Lonate Pozzolo[5] apre ad  un ulteriore ipotesi sul significato del nome di luogo Peveranza.
Attraverso questa interpretazione, dove il Toponimo PEVER-ENO[6] viene sotto il profilo linguistico, collegato per sincope alla voce latina PARAVEREDUS e cioè cavallo da posta, possiamo considerare di coinvolgere il toponimo PEVER-ANZA nella stessa origine comune e cioè quella di località adibita allo stesso scopo, ricovero e cura dei cavalli: plausibile è l’ipotesi che rimanda Peverantium a paraveredus: dal punto di vista fonetico la sincope di parave- in peve-, con caduta della sillaba interna ra, è credibile, e credibile è pure che il luogo derivasse il suo nome dalla funzione di stazione di posta che svolgeva data la sua particolare collocazione topografica[7].
Ecco che la strada sottocollinare che da Gallarate attraverso Cassano Magnago giungeva al Seprio, diventa il motivo per insediare il cambio dei cavalli su una strada importante Il suffisso Antium poi se letto come posto al limite al confine
     QUINDI Luogo di sosta per cambio dei cavalli posto lungo un torrente.
Da lì come sempre la parola e la sua interpretazione nel corso dei secoli hanno trasformato l’originario significato nel TOPONIMO  che noi oggi conosciamo: PEVERANZA.

Qui azzardo e vago nell’inverosimile ma sia mai che…
Avendo ricercato il lemma Peperantium (con le sue varianti formali) nei dizionari di latino medievale senza però trovare nulla di concreto, dato che la forma più antica del nome sembra essere Peperanzo, ho pensato che la parola latina (l'unica) che più si avvicina potrebbe essere il tema del perfetto di pario (partorire): peperi.
Il suffisso antium mi sembra simile al suffisso del genitivo plurale del participio presente. Non esiste una forma verbale peperantium (anche perché il participio presente si forma dal tema del presente). Diciamo che allentando un po' le briglie della grammatica potrebbe uscire qualcosa tipo 'delle partorienti o di coloro che hanno partorito (o generato, creato, prodotto)'. Potendo così configurare l’ipotesi di un luogo “Sacro” ove recarsi per ottenere/invocare gravidanze?
L’odierna Chiesa di Peveranza sorge su un rilevato che vicino ad un piccolo torrente può configurarsi come antico luogo di supplica/preghiera al quale si è sostituito poi il Culto Mariano?
Dopo il Concilio di Efeso (431) si ebbe un prolifera di immagini della “Madre con Bambino” e tali immagini erano già da lungo tempo in uso in certe religioni pagane, la più nota tra queste era quella della dea Iside con in grembo il figlio d’oro, adottata anche dalla chiesa primitiva e volta a proprio uso per la conversione delle popolazioni mediterranee. Non dimentichiamo che la dedicazione della Chiesa descritta nel suo Censimento (1280 circa) dal Bussero è Pueranzo Ecclesia Sancte Marie. Vero è di contro e per bilanciare l’ipotesi neopagana, che grazie all’opera di conversione al cattolicesimo attuato per iniziativa di Papa Vitaliano (657-672). Tra le dedicazioni delle chiese più frequenti si trovano quelle a Maria, che poteva attrarre la devozione di ragazze e madri longobarde. Questa lettura, lascia aperta la possibile dedicazione appunto al mondo Longobardo per attrazione e non per sostituzione come sopra descritto. 
E quali tracce di romanità abbiamo nel nostro territorio ad avvalorare tale presupposto?

Abbiamo quindi diverse possibilità per riflettere sull’origine del nome della nostra comunità.



[1] E. Lanzani Baroni e S. Sironi, Le più antiche pergamene del Monastero di Santa Maria Assunta di Cairate secc. Xi-XIV. Cairate 1999.
[2] ASMi,  Liber, f.35v.
[3] G. Sac. Uberti, op. cit. p. 15. Nell’elenco dei Fuochi cioè dell famiglie residenti in Cairate, vi è una nota a  margine dello stesso Uberti che ci dice come vi sia una parentela tra Scandroi Pevero ovvero un possibile o soprannome Pevero o secondo cognome Pevero, in quanto l’elenco riporta come primo cognome Scandroi.
[4] C. Marcato (1990), s. v. Ànzio; , po. Framura, SP, μέχρι Ἀντίου (méchri Antíou) (Periplo dello Pseudo-Scílace, 4) ••  G. Petracco Sicardi, R. Caprini (1981): 34; A. Falileyev (2007), s. vv. AntionAntunnacum; X. Delamarre (2007); X. Delamarre (2008): 49-50; X. Delamarre (2012): 53. http://lucio-iuos.blogspot.it/2010/10/toponimi-attuali-della-liguria-dorigine.html
[5] F. BertolliA. Iannello .  Lonate Pozzolo – Toponimi dell’abitato e della campagna – Quaderni della UNITRE’, Lonate Pozzolo Printart snc 2013. p. 8.
[6]Ibidem, p. 8.
[7] Ho chiesto al  Dott. Staderini Francesco un commento per avere sicurezza sulla possibile interpretazione del lemma, Laureato in Filosofia e esperto di lingue antiche, lavora oggi per Mondadori.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.