Capitolo XXV
I Parroci o Curati di Peveranza
dopo il Giovà Crosta.
Morto il Giovà Crosta nel 1614 per alcuni mesi la Cura è vacante, a
celebrare cerimonie, funerali e battesimi troviamo il Parroco di Bolladello P.
Giuseppe Prina definito: CURATO de Boladello
nella Cura vacante di Peveranza; inizia a registrare i battesimi il 30 gennaio
1615 e finisce il 24 febbraio 1616, l’unico Matrimonio lo registra il 13 giugno
1615.
A.D.
1615 Giò Battista Montalbetto.
Dai patroni erano stati presentati due Sacerdoti Giò Battista Montalbetto
e Giò Fontana. I quali si disputarono legalmente, il privilegio, al fine
risulterà vincitore il Montalbetto, che andrà in Peveranza, infatti il 10 nov.
1615 vi è Sentenza dell'Ordinario
Milanese a favore del Sac. Montalbetto[1].
I registri dei battesimi vedono la sua prima firma in data 24 aprile 1616
quello dei matrimoni sembrerebbe dalla grafia in data 1619.
Con L’avvento del Montalbetto si verificano alcune
visite Pastorali e si hanno maggiori informazioni in generale sulla chiesa e
sui suoi beni.
Nello
Status Cleri del 1570, il redattore curiale, ci descrive la chiesa di
Peveranza come edificio in condizioni di degrado e mancanti di vari arredi
sacri, l’interno risentiva dei segni del tempo, intonaci ammalorati, pitture
murarie fatiscenti, il curato Giouà Crosta aveva avuto indicazioni sulle
modalità per adeguare la piccola chiesa alle regole Borromaiche, il Montabetti
agisce e si appresta ad intervenire, nel breve tempo ristruttura e amplia la
Chiesa e abbiamo così traccia di un primo importante evento.
BREVE NOTA SU VICENDE CHE INTERESSANO BOLLADELLO
Veniamo a conoscenza del nome del Parroco di
Bolladello reggente Sant’Ambrogio nell’anno 1615, Don Gioseffo Prina,
che celebra un Matrimonio e Battezza i nati di Peveranza per un periodo a
cavaliere della nomina del nuovo parroco di Peveranza e precisamente tra il 31 genaro 1615 e il 24 febraro 1616. Tenuto conto del fatto che in Parrocchia a Bolladello
negli archivi, il primo parroco citato è il Sac. Buzzi Francesco attivo dal
1640 al 1658, bè abbiamo dato una nuova e interessante notizia a coloro che si
occupano della storia di questa terra.
Inoltre, come troveremo più avanti, nel corso di
alcune Visite Pastorali si segnala la necessità di realizzare una Fonte
Battesimale nella chiesa di Peveranza e si, addirittura, procede ad un prestito
economico per ovviare a questa mancanza. Dunque per deduzione, dalla Visita
Pastorale del Carlo Borromeo si evince che la Fonte battesimale c’è, quindi a
Peveranza si Battezza; poi presumo quando si procede all’ampliamento e
ricostruzione della Chiesa come da successivo paragrafo, per un certo periodo,
molto lungo, i nati vengono portati in Bolladello e lì battezzati ma registrati
in Peveranza, che diligentemente detiene i suoi registri dei Battesimi dal
1565. Bolladello ha i registri dei Battesimi, dei Morti e dei Matrimoni tutti
inizianti nel 1640, quindi vi è un vulnus considerevole cioè non è possibile
capire se alcuni nati in Peveranza sono stati registrati in Bolladello, visto
che come detto i nostri registri sono datati 1565 per i Battesimi.
Presumo che i registri, essendoci la presenza di Parroci attestata nella
parrocchia di S. Ambrogio già prima di quella data, siano andati persi o
distrutti, direi per ipotesi che si potrebbe cercare con magari qualche
successo sia in Ambrosiana che in Diocesana magari in atti della Pieve di
Gallarate. Quello che è certo è che abbiamo il nome del parroco che reggeva la
parrocchia di Bolladello nel 1582, Don Gaspar di Preosti e del
parroco che reggeva la parrocchia nel 1615, Don Gioseffo Prina.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.