mercoledì 25 settembre 2019


Capitolo XXV

I Parroci o Curati di Peveranza
dopo il Giovà Crosta.






Morto il Giovà Crosta nel 1614 per alcuni mesi la Cura è vacante, a celebrare cerimonie, funerali e battesimi troviamo il Parroco di Bolladello P. Giuseppe Prina definito: CURATO de Boladello nella Cura vacante di Peveranza; inizia a registrare i battesimi il 30 gennaio 1615 e finisce il 24 febbraio 1616, l’unico Matrimonio lo registra il 13 giugno 1615.

A.D. 1615 Giò Battista Montalbetto.
Dai patroni erano stati presentati due Sacerdoti Giò Battista Montalbetto e Giò Fontana. I quali si disputarono legalmente, il privilegio, al fine risulterà vincitore il Montalbetto, che andrà in Peveranza, infatti il 10 nov. 1615 vi è Sentenza  dell'Ordinario Milanese a favore del Sac. Montalbetto[1]. I registri dei battesimi vedono la sua prima firma in data 24 aprile 1616 quello dei matrimoni sembrerebbe dalla grafia in data 1619.
Con L’avvento del Montalbetto si verificano alcune visite Pastorali e si hanno maggiori informazioni in generale sulla chiesa e sui suoi beni.
Nello Status Cleri del 1570, il redattore curiale, ci descrive la chiesa di Peveranza come edificio in condizioni di degrado e mancanti di vari arredi sacri, l’interno risentiva dei segni del tempo, intonaci ammalorati, pitture murarie fatiscenti, il curato Giouà Crosta aveva avuto indicazioni sulle modalità per adeguare la piccola chiesa alle regole Borromaiche, il Montabetti agisce e si appresta ad intervenire, nel breve tempo ristruttura e amplia la Chiesa e abbiamo così traccia di un primo importante evento.

BREVE NOTA SU VICENDE CHE INTERESSANO BOLLADELLO

Veniamo a conoscenza del nome del Parroco di Bolladello reggente Sant’Ambrogio nell’anno 1615, Don Gioseffo Prina, che celebra un Matrimonio e Battezza i nati di Peveranza per un periodo a cavaliere della nomina del nuovo parroco di Peveranza e precisamente tra il 31 genaro 1615 e il 24 febraro 1616. Tenuto conto del fatto che in Parrocchia a Bolladello negli archivi, il primo parroco citato è il Sac. Buzzi Francesco attivo dal 1640 al 1658, bè abbiamo dato una nuova e interessante notizia a coloro che si occupano della storia di questa terra.
Inoltre, come troveremo più avanti, nel corso di alcune Visite Pastorali si segnala la necessità di realizzare una Fonte Battesimale nella chiesa di Peveranza e si, addirittura, procede ad un prestito economico per ovviare a questa mancanza. Dunque per deduzione, dalla Visita Pastorale del Carlo Borromeo si evince che la Fonte battesimale c’è, quindi a Peveranza si Battezza; poi presumo quando si procede all’ampliamento e ricostruzione della Chiesa come da successivo paragrafo, per un certo periodo, molto lungo, i nati vengono portati in Bolladello e lì battezzati ma registrati in Peveranza, che diligentemente detiene i suoi registri dei Battesimi dal 1565. Bolladello ha i registri dei Battesimi, dei Morti e dei Matrimoni tutti inizianti nel 1640, quindi vi è un vulnus considerevole cioè non è possibile capire se alcuni nati in Peveranza sono stati registrati in Bolladello, visto che come detto i nostri registri sono datati 1565 per i Battesimi.

Presumo che i registri, essendoci la presenza di Parroci attestata nella parrocchia di S. Ambrogio già prima di quella data, siano andati persi o distrutti, direi per ipotesi che si potrebbe cercare con magari qualche successo sia in Ambrosiana che in Diocesana magari in atti della Pieve di Gallarate. Quello che è certo è che abbiamo il nome del parroco che reggeva la parrocchia di Bolladello nel 1582, Don Gaspar di Preosti e del parroco che reggeva la parrocchia nel 1615, Don Gioseffo Prina.




[1] ACC. Rogito Marco Alesandro Pusterla Not. Apostolico.

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