mercoledì 25 settembre 2019


Capitolo XXIV

1600
NUOVE FAMIGLIE
Nuove famiglie si formano e nuovi cognomi arrivano in Peveranza



Iniziamo con questo capitolo a raccontare per quel che ci è concesso dai documenti, l’avvento delle nuove realtà famigliari in Peveranza e soprattutto la loro influenza sulla crescita demografica e sullo sviluppo del nostro piccolo borgo. Se quattro erano i ceppi storici sino ad oggi perno del piccolo mondo peveranzese da questa data abbiamo conoscenza di chi si avventurò in questa terra per non solo sposarne le figlie, ma anche per rimanerci e far crescere la comunità. Come descritto i cognomi storici di peveranza sono e ovviamente si moltiplicano i Saporiti, i Crosta, i Borriti. Conosciamoli. Il primo cognome non peveranzese che viene registrato e qui risiede, è scritto nel libro dei matrimoni alla data dell’otto novembre 1598. La conferma viene dal registro dei battesimi dove nel 1603 si registra il loro primo figlio: Stefeno dito il Morina di Rovate che sposa Bartola figlia di Andrea di Boriti di Peveranza.

I MORINA
1598, 8 novembre - Stefano Morina di ROUATE (Rovate) sposa Bartola di Andrea di BORITI.  Avviene così l’insediamento dei MORINA in  Peveranza. Perché affermo questo? Perché incrociando Matrimonio e Battesimi registrati in Peveranza ecco che appare la stanzialità:
1603, 3 gennaio, battezzato dal parroco di Cairate, nasce il 2, Francescho di Stefeno dito il Morina et Bertolina sua molie. Interessanti i Testimoni: Bartolomio dei Moreti e Angela di ta la Braueta.
1604, 12 giugno, nasce ed è battezzato Gio. Batta Morina.
1606, 29 novembre, battezzato dal parroco di Cairate, nasce il 28, Angelo Maria di Stefeno di il Morina et Bertolina sua molie. Entrambi di Peveranza.
E’ interessante verificare come il cognome si modifica continuamente e diverrà definitivo nella sua forma lessicale addolcita: Molina.
1732, 19 febbraio – Carlo Ambrogio MOLINA figlio di Giuseppe di questa cura, sposa Liberata Maria de Crosti figlia di Antonio parimenti di questa cura.
E’ del 1782 addì 27 gennaio il matrimonio tra Molina Carlo Giovanni figlio di Stefano e Paola Maria Crosti. Altre nascite e Matrimoni seguiranno per tutto il fine settecento e primo decennio dell’ottocento.

I CROSSIO - CROSSY
Famiglie probabilmente originaria di Busto Grande, compare per la prima volta in Atti Matrimoniali. Quello che mi lascia perplesso è che non trovo nel registro dei Battesimi alcuna nascita di giovani con il cognome Crossy, mentre nel registro dei morti vi sono purtroppo molte conferme.
1600, 22 febbraio  fate le denonciatione nei tre giorni di festa infrascriti  cioue adi 2, 4, 7 del mese di febraio ne auendo inteso essere alcuno legitimo impedimento tra Lazaro filiolo di Batista di Balcaro di Crossi et Anna Gnardina filiola dil Togno di Saporiti di Peveranza e stato celebrato il matrimonio fra esse per parole di presente nella presenza prete Giouà Crosta et a mia interrogazione presente Mr Pompeo di Busto et Giouà Brugnone di Da….. . E’ la presenza di Msr Pompeo a rafforzare l’ipotesi della diaspora bustocca, il testimone proviene quasi sempre dal luogo di residenza di uno dei due novelli sposi.
1609, 19 giugno – tra Gnardino figliolo di Francescho del Sasso de Crossi et Lisabet di Giouan Pietro di Crosta presente Lazaro de Crossi et Bartolomeo de Saporiti.
Questo Atto invece li da come presenti nel territorio i Crossi risiedono in Peveranza.
1696, 7 marzo - Carl’Ambrogio Crossio figlio di Giò ha contratto Matrimonio con Gerolama f. di Giacom Maroni e luono e latro di questa Cura. Testimoni: Vittor Mussi e Bartholomeo Crostio.
In altri atti di matrimonio del 1699 vengono citati come testimoni Ambrosio Crossio di Bartholomeo Crossio, Francesco Crossio e Bartolomeo Crossio tutti di questa terra, ovvero qui residenti. La famiglia è qui attestata.
1702, 11 febbraio – giorno di sabbato. Carl’Antonio Crossio f. di Hieronimo sposa con Ludouica de Crossÿ. Testimoni Carlo Francesco Crossio, Carlo Gioseffo Gallo et Bartholomeo Crossio. Qui si incrociano in un matrimonio i due cognomi e a questo punto dobbiamo pensare o ad un autorizzazione di matrimonio tra consanguinei o a due distinti rami che portano un cognome molto simile, per altro cosa abbastanza comune. Nei registri non vi è traccia di licenza specifica[1]. Questa famiglia resterà sul terrritorio peveranzese fino al 700 inoltrato, poi così come comparsa, scompare dai registri.

I MONTALBETTO
Azzardo un ipotesi: con la presenza del Parroco Giò Batta Montalbetto insediatosi nel 1614, troviamo contestualmente i primi cenni nella realtà peveranzese di altri Montalbetti; molto probabile vi sia stato un legame parentale che abbia fatto si che i “congiunti” del parroco potessero trovare casa e famiglia qui in Peveranza; infatti da atto di matrimonio del 1626 vi è presenza di testimone di nome Mr. Montalbetto Clemente, il quale non appare che qui in questo atto.
Poco più tardi però, nel 1629 Msr Bernardo Montalbetto et Hippolita, che non si sono sposati in Peveranza non essendoci traccia del loro matrimonio nei registri, hanno un figlio di nome, Carlo Francesco che viene battezzato e qui registrato stando a dire con ciò che qui erano residenti.
Nel 1631 il 6 d’agosto, nasce Benedetta Maria, nel 1634 nasce Carlo Francesco[2], nel 1636, Pietro Martire e nel 1641 addì 14 luglio nasce Lucia; Benedetta compare come Comadre in atto di battesimo del 1651 13 gennaio; Ad avvalare la residenza dei Montalbetti aggiuungiamo il Chirurgo di Peveranza, di cui parleremo più avanti che “opera” di sicuro intorno agli anni 30 del secolo. Nel 1671 (11 novembre) i Montalbetti riappaiono in atti battesimali con il Signor Pietro Martire Montalbetti e la Signora Antonia Bolli i quali  battezzano Hippolita Cattarina, così come nel 1673 (6 aprile) nasce Angelo Francesco Maria, il 3 novembre 1675 nasce Carlo Bernardo, il 30 gennaio 1678 nasce Francesco Maria. Da un carteggio del 1676[3] si nomina il Curato di Santo Stefano di Ogiona Pieve di Gallarate, Francesco[4], il quale nel 1661 cambia una pezza di terra in Peveranza con il Conte Cicogna; nell’atto si cita poi Pietro Martire come abitante in Peveranza ed erede del suddetto Curato (fratello?)[5].
Ulteriore conferma c’è la dà questo atto di Matrimonio registrato in data 17 aprile 1701: Bernardo Montalbetto del defunto Pietro Martire ha contratto matrimonio con Giouanna Maria figlia di Misr. Bartholomeo de Crosÿ l’uno e l’altro di questa terra di peveranza. Testimoni Misr. Carlo Francesco Crossÿ, Dominico Crossÿ et Antonio Saporito di questa terra. Adesso sappiamo con certezza che i Montalbetti risiedono e vivono in Peveranza.
1713,  9 aprile – Carlo Giuseppe[6] figlio del sig. Bernardo Montalbetto e di Gioanna de Crossia (ricambia il cognome…).1715, 26 agosto – Gio: Batta figlio del sig. Bernardo Montalbetto e di Gioanna Crossia (ricambia il cognome…).
Non continuo nell’elenco ma altri ancora daranno vita al forte ramo dei Montalbetti, ancora oggi ben presente e radicato nel nostro territorio.
Altro dato interessante: nei sommarioni dei proprietari del Catasto di Maria Teresa, sia in quello allegato alle tavole dell’anno 1722 sia in quello riferito a terreni e fabbricati del 1750, viene registrato il cognome Montalberto che si identifica con i Montalbetto in quanto il riferimento parentale è talmente evidente da non lasciare dubbi. Montalberto Pietro Francesco del fu Bernardo.

I MACHI
Ribadendo come nel 1566, 1567 e 1568 sia citato questo cognome come appartente alla comunità Francesco di Machi del locho di peueranza; troviamo ulteriore conferma di ciò nell’atto del 1584 dove Battista Macchi figlio di Bernardino è identificato quale capofamiglia. Poi un vuoto testimonia probabilmente un cambio di residenza ed infine nel 1630  il primo matrimonio del nuovo secolo: Giò Pietro de Machi sposa Paoulina; e ancora nel 1661 Gio: Batta Macchio del Qũ: Giò d.o (detto) Stramba di Boladello, ha contratto il Matrimonio con Anna Carnelli del Qũ: Gioseffo qual albendue habitana a Boladello et adesso in questa Cura(Peveranza).
1676, 3 febbraio – Carl’Ambrosio f. di Gio: Batta: Macchio della cura di Caronno Ghiringhello Pieve di Carnago sposa Maria Giacomina f. di Gio: Saporiti di questa cura.
1681, 11 febbraio -  Giò Pietro Macchio figlio di Gerolamo habitante in Cedrate ha contratto M.o con Gioanna Maria Saporiti figlia del q. Ludouico di questa terra.
1697, 16 febbraio – Gioseffo, figlio di Antonio Oriundo di Lonate Ceppino sposa Anna figlia di Giacom’Antonio MOLINA.
1698, 1 gennaio – Andrea figlio di Gioseffo Macchio e d’Anna Morina nato e battezzato nello stesso giorno. L’atto ci dice inoltre che sono residenti in questa cura ovvero Peveranza.
1699, 12 febbraio, Carlo Antonio Macchio del q. Pietro della cura di Boladello sposa Margarita de Saporiti del qm. Ludouico di questa terra.;
1701, 13 agosto – Maria Margarita figli di Gioseffo Macchio e d’Anna Morina nato e battezzato nello stesso giorno.
1702, 21 febbraio – Giò: figlio del qm. Domenico Macchio della cura di Lonate Ceppino sposa Isabela figlia di Giacomo Manone (Magnone forse?)
1704, 15 agosto – Antonio Maria Machario figlio di Gioseffo Macchio e d’Anna nato e battezzato nello stesso giorno.
1704 – Registro dei Morti, Andrea anni 6 figlio di Gioseffo Macchio detto il Biello, di questo Macchi non troviamo corrispondenza nel registro dei Matrimoni, quindi potrebbe essersi trasferito qui da poco. 
1705, 17 febbraio – Baldassar figlio di Misr Gioanni Macchio della cura di Cairate sposa Antonia figlia di Vittor Mussi di Peueranza.
 1727, 19 febbraio – Antonio Maria Machario figlio di Giuseppe Maccho della nostra cura di Peueranza sposa Eurosia Cattarina Mussi figlia di Ms. Stefano parimenti di questa cura.
1728, 15 agosto – Francesco Maccho figlio di Giouanni della cura di Rouate sposa Elisabetta Maccha Vedua del qm. Carlo francesco Crosti di questa terra.
1738, 16 febbraio – Giouanni f. di Carlo Francesco Maccho della cura di Cedrate sposa Angela Felice Fortunata Crosti f. del qm. Francesco di questa cura.
1747 - 12 febbraio – Bernardo Macch(i)o[7] figlio di Paolo Macch(i)o della cura Bergoro sposa Maria Maddalena Saporita figlia del qm Baldessaro Saporito di questa cura di Peueranzo. Testimoni: Daniello Gallo, Carlo Stefano Crosti et Giouanni Gallo tutti di questa cura di peueranza.
1747 -  11 maggio – Pietro Macchio figlio di Bartolomeo Macchio del luogo di Cuirone della cura di Cimbro Veduo per la morte della fu Angela Maria Macchia sposa Giulia Carugha figlia del qm Giorgio Carugho Vedoua per morte del fu Tommaso Vittore Crosti di questa cura di Peueranza. Testimoni: Carlo Stefano Crosti, Daniello Gallo et Baldassaro Crossio tutti e tre di questa cura di peueranza.
1751, 11 febbraio – Carlo Giuseppe Macchio figlio di Pietro del luogo di Bergoro sposa …. Mussa figlia di Vittore di questa cura.
1755, 4 febbraio – Pietro Macco figlio di Antonio Maria e di Eurosia Mussa sposa Giulia Saporita figlia di Antonio e d’Anna Mascherona ambi di questa cura.
Possiamo sulla base di questi documenti, affermare che il cognome in zona è molto diffuso, che la dinamicità delle popolazioni è alta, e che ci si sposa e ci si trasferisce senza molti apparenti problemi da e per un luogo. Quindi per i Macchi vale il fatto che diverse siano le provenienze che hanno dato luogo alle famiglie di peveranza. Di sicuro la loro residenza embrionale è da stabilirsi nella “Cassina Biello” come confermano i sommari del 1750[8] e poi ancora nel successivo Catasto Lombardo Veneto del 1857[9].

GLI AMBROSOLI - ROUINA
In lettera del parroco Montalbetti del 1622 compare Giovanni de Ruinis, servo personale, di 21 anni e residente nella di lui casa parrocchiale.  Il 2 marzo 1624 Giò Ruina o Rouina sposa Helisabetta Crosta e nello stesso anno (!) il 19 luglio nasce Cristoforo. Nel 1626 nasce Carlo e nel 1636 nasce Vittoria. Nel libro dei Matrimoni del 1653 appare questa dicitiura Giò: Ambrosoli detto Rouina di questa Cura, ricorrente spesso in questi atti, tant’è che nel 1669 troviamo un Ambrosio Ambrosolo detto il Ruina, quell’Ambrosio marito di Cattarina in atti del 1659; la conferma definitiva arriva dal Matrimonio di Crastofforo figlio di Gio Ambrosoli detto il Ruina di questa cura ovvero di Peveranza, che sposa Cattarina figlia di Giacomo Mazzucchelli detto il Segrino di Vicoseprio.
Cristoforo Ambrosoli e Cattarina. Battesimi nel 1654 di Pietro Paolo Dominico, 1655 Jacomo Gio, 1657 Hieronima Elisabetta. Altri rami degli Ambrosoli: quello di Angelo Maria e Maddalena battezzano nel 1659 Gio Batta, e Ambrosio e Cattarina sempre nel 1659 Antonia Maria, comadre Vittoria Ambrosoli.Crastofforo Ambrosoli e Francesca de Farioli battezzano Pietro Giacomo nel 1661.

I MUSSI[10]
Vittor de Mussi, appare per la prima volta, in carteggi peveranzesi, come testimone di matrimonio e residente in Peveranza, nell’anno 1666. Del suo Matrimonio nei mastri non vi è traccia, vero è che mancano 9 anni di registrazioni dal 1644 al 1653[11], ergo non sappiamo.  Vittor Mussi e Anna Crosti battezzano Pietro Gioanni il 2 febbraio 1669; Eurasia Catterina nel 1671, nel 1674 11 febbraio Elisabetta Maria. 1676 4 aprile Gioanna Antonia. 1679 14 marzo Maria Madalena Lucia. 1681 nasce Antonia Domenica, al 1684 nasce Carlo Gerolamo, nel 1687 nasce Marcho Gioseffo che morirà a tre anni ed infine nel 1690 nasce Gioanna Maria. Anna Muore nel 1691 di lunga malattia, all’età di 40 anni. Massaro Vittor Musso, muore nel 1707 all’età di 62 anni, per grave malattia si era risposato con Francesca de Carnella, ma anche di questo matrimonio non si ha traccia, sappiamo dai registri che Francesca si risposerà nel 1709 con Gioanni Tomasini di Cassano e molto probabilmente lì si trasferirà. Altre notizie del capostipite di questo gruppo famigliare non ne abbiamo. Al momento. Sappiamo che nel 1691 nasce Natale Marcho Gioseffo figlio di Steffano de Mussi e di Maria nato la notte di Natale. Ma anche di Steffano nulla si sa sul matrimonio e la provenienza.
1728, 1 febbraio – Vittor Francesco de Mussi figlio del qm. Carlo Gerolamo della nostra cura, sposa Anna Maria Ambrosolli f. di Pietro Giouanni parimenti di questa cura.

I FONTANA
1669 - Adi 7 giugno si registra il Matrimonio tra Carlo Dominico figlio da Carlo Fontanna di questa Cura con Anastasia Rauazzani del Qũ: Gaspar Oriundo d’Abbiate Guazzone ma che ultimamente habitaua in Rovate. Testimoni: Batta. Del Prada da Vicoseprio, Carlo Crosti et Vittor Mussi da Peveranza.
Battesimo 1675 1 luglio Giacomo Domenico.
1682, 4 febraio - Pietro Fontanna del q. Carlo ha contratto M.o con Madalena figlia di Pietro Crosti. Testimoni: Vittor de Mussi Batta de Crosti et Carlo Maria Saporiti.

I CARNELLI
1616, 17 ottobre, Famiglia con origini Bolladellesi, compare in un primo atto con Ludouico de Carneila de Bolatel.
1670 – il 1 febraro si registra il Matrimonio tra Carlo Antonio Carnelli del Qũ: Gioseffo  d.o (detto) del Contino con Margarita de Saporiti del Qũ: Bernardino d.o (detto) di Matheia abitanti di questa Cura. Testimoni: Giò: Batta: Beluisio da Bergoro, Carlo Fontanna e Steffano Morina.
1675, 5 febbraio - Domenico Carnelli del qm. Bartholomeo sposa Paola figlia di Ludouico Saporito luno e l’atro di mia cura..
1676 Battesimo 28 maggio, Anna Maria Lucia.1678 14 aprile, Antonia Cattarina.
1675 Matrimonio 5 febraro, Domenico Carnelli del q. Bartholomeo ha contratto M.o con Paola figlia di Ludouico Saporiti e l’uno e l’atro di mia Cura. Testimoni: Giò Batta Crosti, Vittor de Mussi et Pietro Crosti tutti di Peveranza.
1678 Battesimo 10 luglio, Bartholomeo Carlo Dominico.
1733, 11 febbraio – Giuanni Batta Carnello f. di Giacomo della cura di Bolladello sposa Giouanna Maria Saporita figlia di Loudouico di questa terra.

I MAGNONE
Nel 1670 Giuseppe della terra di Carnago, sposa la vedova di Bartolomeo Crosti, Maria de Galli, e nel 1674 il 28 genaro suo fratello Giacomo Magnone del q. Francesco di Brughetto sotto Carnago sposa Antonia Crosti (forse la figlia di sua cognata?) del q. Bartholomeo di questo luogo di Peveranza. Testimoni: Antonio figliolo di Carlo Rosetti di Marnate, Mro. Bernardo Gatti et Mro. Carlo Antonio Galli di Cairate.
Battesimi: 1675 23 maggio, Carlo Ambrosio. 1678 2 marzo,  Gerolama Maria. 1679 11 ottobre, Carlo Francesco. 1680 5 settembre Maria Isabella.
Nel 1707 Carlo Gioseffo Manone del q. Ambrogio oriondo della Cassina di Brughetto sotto Carnago sposa Angella de Crossÿ , bellissima questa definizione: Oriundo !!
1720, 1 ottobre – Giacomo Magnone figlio del qm. Francesco, Vedovo sposa Francesca Macchia f. del qm. Carlo Antonio parimenti di questa cura.

I RICARDI
1676 - Battesimi - 23 settembre, Angela Maria Ludouica figlia di Giacomo  Ricardi  et da Leonora da Cantiani, il compadre GIOSEFFO MAGNONE et la commadre Madonna Lucia de Mussi.
1681, 8 novembre - Giacomo Ricardi del q. Ludouico ha contratto M.o con Maria figlia di Ambrosio de Ambrosoli e l’uno e l’altra di questa terra. Testimoni: Bartolomeo Crosti Carlo Francesco Crosti et Giò: Batta. Crosti.
1722, 11 febbraio – Ambrogio Ludouico figlio del qm. Giacomo Ricardi della nostra cura sposa Maria Margarita Macchia figlia di Giuseppe parimenti di questa cura.
Sono presenti anche in Rovate.

I GALLI
Di sicuro, il primo con questo cognome che appare in Peveranza è il Parroco Carlo Francesco Gallo venuto in Peveranza ed eletto parroco dai SS compatroni i Castiglioni nel 1652. Alcune volte appare negli atti il nome del fratello, Sac. Carlo Steffano,[12] anche lui parroco che esercita in Montonate. Non saprei dire se vi sono legami parentali con quelli che si insedieranno poi, ma di certo come per il Montalbetto le coincidenze sono molte… La madre del curato muore in Peveranza nell’anno 1680: Madna Lucia Mussi Galli f. del q. Steffano anni 70. Il doppio cognome ci fa capire che Mussi e Galli sono cognomi comuni in Peveranza in questo periodo. Lucia inoltre è presente come testimone in diversi atti di battesimo qui registrati a testimonianza di una sua stanzialità in loco.
1678, 22 febbraro - M. Gasparo Buldio figlio di Mr. Bartolomeo del luogo di Fagnano Pieve di Busto ha contratto Matrimonio con Madonna Antonia Galla figlia del qm. Carlo Gallo altre volte di Cairate ed al presente habitante in Peveranza, tra i testimoni Mr. Alessandro Gallo di Tradate.
1697, 5 febbraio - Mr. Gio: Batta: Gallo figlio di Mr. Bernardo della cura di Cairate sposa Madonna Giouanna Galla figlia di Mr. Celso abitante in Peueranza.
Da Matrimonio del 1709 sappiamo che: Misr. Carlo Giuseppe Gallo Me. Antonio Gallo et Mr. Gaspare Antonio Gallo Fratelli et figli di Mr. Celso Gallo - Sono - tutti di questa cura di Peveranza.
1721, 29 gennaio – Stefano, figlio di Ms. Celso Gallo di questa cura sposa Lucia Crossia figlia di Ms. Francesco parimenti di questa cura.
1746, 6 febbraio - Bartolomeo figlio di Bernardino Crosti di questa cura di peueranza, sposa Paola Cattarina Galla figlia di Mr Gasparo Antonio Gallo parimenti di questa cura.

I CATTANEO
La prima comparsa in un registro, purtroppo quello dei morti, del cognome Cattaneo avviene in data 1654 esattamente l’8 febbraio, Honorato Domenico figliolo di Giò: Batta Crosti et di Lucretia Cattanea sua moglie, e fu battezato lo stesso giorno da me Pre Carlo Franco Galli Cur.o il compadre è stato Baldasar Saporito et la commadre Angela Crosti.  Morse adi 19 febraro di stesso anno.
1677, 10 febbraio - Francesco Cattaneo fig.lo del q. Carlo di Samarate ha contratto M.o con Francesca figlia d’Angelo de Crosti.
Ma non vi è altro riscontro per questo nucleo se non il matrimonio, quindi per certo andranno a vivere in Samarate.
La seconda comparsa è del 1735 addi 1 febbraio – Mr. Carlo Antonio Cattanio figlio del qm. Mr. Paolo sotto alla prepositura di Carnago sposa Madonna Teresa Santina figlia di Mr. Bernardino Crosti di questa cura.
Per ritrovare i Cattaneo in Peveranza, bisogna infine andare al 1822, addì 14 maggio -  Giulio Cattaneo di Carnago sposa Anna Maria Crosti.




[1] Teoricamente se sono consanguinei di un grado inferiore al quinto (questo vuol dire avere anche solo un trisavolo in comune) avrebbero dovuto aver bisogno di una licenza per il matrimonio, rilasciata appositamente dalla diocesi di MIlano. Ma questo avveniva solo se durante le interrogazioni e le pubblicazioni di matrimonio qualcuno "faceva la spia", cosa che spesso non succedeva o succedeva a un passo dalle nozze, quando la cosa diventava molto fastidiosa. Tra le mille delucidazioni datemi dal Dottor. Mazzucco questa è di una bellezza.
[2] Molto probabilmente il ripetersi del nome è dovuto alla morte prematura del primigenio.
[3] ASM.  A.G.F.R. pezzo 3895. L’atto è contenuto nel carteggio relativo ai possedimenti delle RRMM di San Martino in Varese che ricevono tutti i beni della Massaria di Peveranza di proprietà del Conte Cicogna nel 1672.   1 giugno 1676 in Peveranza. Un atto complicato dall’estensore che scrive in modo stentato e sgrammaticato, dove le date non corrispondono ai fatti, basti pensare che scrive 1661 come anno di riferimento e poi in seguito scrive “al quale anno poi 1672”..
[4] Parroco in Santo Stefano dal 1648 al 1668, in precedenza maestro di scuola in Monza.
[5] Presumiamo a questo punto che Pietro si sposi in Santo Stefano, il cognome della moglie testimonia il fatto che la stessa  non sia di origini peveranzesi e quindi possibilmente nata in Santo Stefano.
[6] 1742, 31 gennaio – Carlo Giuseppe Montalbetto, figlio del Sig. Bernardo, della nostra cura di peueranzo sposa Giouanna Antonia Lucia Galla figlia di Gasparo Antonio Gallo della medema cura di peueranza. Testimoni: Benedetto Crossio, Bartolomeo Crossio et Danielo Gallo tutti e tre di questa terra di peueranza.
[7] Il Parroco nel registro , mette la “i” appena sopra il cognome, come correzione
[8] Catasto di Maria Teresa, Sommario: Mappale 334, Macchio Antonio Maria qm Giuseppe, livello di Giovanni Antonio Ambrosoglio qm. Angelo Maria.
[9] Cessato Catasto Lombardo Veneto 1857, Rubrica possessori:  M2 Macchi Angela e Giuseppa Carolina sorelle de Francesco, livellarie a Puricelli Guerra Giuseppe; M6 Macchi Francesco Giovanni qm Carlo Antonio detto BIEI; M5 Macchi Francesco, Giovanni ed Angelo, fratelli qm. Andrea detti MILANO, livellari a Mazzucchelli Maddalena, vedova Magnaghi. M9 Macchi Giuseppe qm Luigi detto ZAPPIN.
[10] Catasto di Maria Teresa, 1722, Sommario: Musso Francesco qm Stefano a Livello dell’Eredità Cozza.
[11] Nella documentazione relativa ai matrimoni, mancano gli anni dal 1544 al 1563, ho cercato nell’archivio ma nulla ho trovato.
[12] Matrimoni, 1677, 10 febbraio Francesco è assente in quanto impegnato nelle SS. Confessioni delle monache di S. Michele in Lonate Pozzolo.

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