Capitolo LXXX
DON SAMUELE ORIO
IL PARROCO CHE TRAGHETTO’ PEVERANZA NEL NUOVO SECOLO
Santino Funebre commemorativo |
1898 - Il 19 gennaio 1898 il
Sac. Don Samuele Orio, coadiutore a (Olate) Alzate sopra
Lecco, veniva come delegato Arcivescovile, e poi vicario.
Nell’agosto
1898 venne nominato Parroco.
Fu l’ultimo
Parroco ad avere relazioni con il Conte Castiglioni in merito «all’adempimento
degli oneri gravanti il Beneficio del SS. Corpo di Cristo e Quattro Dottori
massimi»[1] ovvero la somma di lire 110, denaro
che aiutava la parrocchia nelle quotidiane vicende. La corrispondenza tra il
Conte e il Sacerdote racconta anche delle difficoltà economiche della
popolazione di Peveranza che viene stimata in circa 400 persone
(11 maggio 1901) e di altre somme del Beneficio versate per riparazioni oltre a
fondi della Curia pervenuti grazie ai buoni uffizi del Conte Castiglioni.
Alla data del 24/25 gennaio 1899 venne in Visita Pastorale l’Arcivescovo di Milano Cardinal Ferrari; La
relazione che descrive l’evento racconta poche cose sulla realtà del nostro
paese, ci dice, che secondo il parroco Orio la Parrocchia è stata eretta
nell’anno 1570 di nomina privata, con una popolazione di 415 abitanti
e la chiesa ampliata nel 1870 è capace di circa n. 800 persone (dove
le mette non si sa). Ci informa sulla “frazione” Biello, ha 12 abitanti e dista
circa 400 mt. Nella Chiesa 3 sono gli altari: 1° altare del SS. Sacramento, 2° della
B.V. Assunta, 3° di San Carlo e Vincenzo.
A Don Orio si ascrivono due grandi opere, una alla
data del 1899 quando fa eseguire sulla facciata della chiesa gli affreschi del Padre
Eterno e della B.V. Assunta opera del pittore Arneri di Torino (oggi nascosti
almeno così si dice sotto il grandioso dipinto dell’Assunta); l’altra alla data
del nuovo secolo 1900 ove provvede
allo schienale, sedie e inginocchiatoio del coro che noi oggi vediamo.
A lui si devono: la statua di S. Rocco,
di S. Lucia e del S. Cuore.
Causa attentato dell’anarchico Bresci il 29
luglio 1900 muore a Monza Umberto I, per i paesi le facciate delle case
sono tappezzate a lutto con enormi manifesti. Tutto il Regno vive con
apprensione queste ore tragiche…. Il popolo si ricordava più della figura della
regina Margherita… sapete quella che mangiava il pollo con le dita[2]…Donna capace di mettere in ombra
persino il re detto dalla vulgata prosaica il buono, ma nella
realtà definito travicello cioè occupante una posizione
importante senza averne l’autorità[3], comportamento che rivestì in pieno
in occasione dello scandalo della Banca Romana dove venne accusato
indirettamente di aver trafugato centinaia di milioni!! Che sarebbero serviti
per mantenere le innumerevoli amanti[4], evviva il re buono!!! e il popolo
paga le tasse. E arrivò l’ora del principe di Napoli ovvero Vittorio Emanuele
III, insediatosi l’11 agosto 1900.
Visita pastorale sempre di Monsignor Ferrari 19
agosto 1904, l’Arcivescovo segnala attraverso l’estensore della Relazione pastorale
che: gli abitanti sono 422, la “frazione” Biello ha 21 abitanti e
ed è distante dalla chiesa circa ½ ora… a piedi ovvio.
A lui (Don Orio) si deve la costruzione del giardino
parrocchiale sulla strada che conduce a Rovate. Oggi però vediamo troppo poco,
forse anche motivo che negli ultimi anni essendo stato ammalato non poté
governare il gregge.
La Casa Parrocchiale: è composta oltre che dai
sotterranei, di quattordici locali dei quali sette al piano terreno ed altri
sette al piano superiore. Per un cortile cintato si passa ad altro sedime di
casa del quale un locale al piano terreno è adibito ad uso Scuola ed
il resto rustico.
La casa verso oriente è congiunta alla Chiesa e vi è
passaggio diretto alla Sacristia per mezzo di corridoio di proprietà della
Chiesa.
Il Prevosto di Arsago, Giovanni Gatti è
nativo di Peveranza, egli dona alla casa parrocchiale una copia di breviario.
GLI ALTARI LATERALI: La Chiesa: vi sono tre
altari, due laterali, uno dedicato a Maria e l’altro a S. Giuseppe.
Nella relazione vi è scritto: Non esistono
case religiose. 19 agosto 1904.
Nel 1906 vi è agli atti la richiesta di contributi economici “ai sensi dell’articolo 299
della legge comunale e provinciale del 4 luglio 1895” per la riparazione del
tetto della chiesa e del campanile; i fabriceri della chiesa, inviano
preventivo redatto dall’Ing. Veriani Alfonso di Gallarate per un importo totale
di 2142,17 lire.
Nella relazione uno spaccato delle realtà peveranzese:
“la popolazione di appena 400 abitanti, tutti poveri contadini non può dare
speranza di grandi risorse”.
E’ con Don Orio che cambia la dedicazione della
cappella laterale dx della chiesa, tra il 1898 e il 1904, da San
Carlo a San Giuseppe, ma nulla si sa del perché di questo mutamento.
Nei Quesiti in preparazione della Visita Pastorale,
del 1911 ci segnala il numero dei parrocchiani 511; la nota da
farsi è sul discreto aumento della popolazione nell’arco di pochi anni da 422
nel 1904 a 511 nel 1911 la frazione Biello ha 35 abitanti e sta sempre a 400
mt. Non vi è presenza di Oratorio ne maschile ne femminile. Il 19
ottobre di ogni anno si celebra in onore della Madonna della Saletta festa
votiva.
Il Parroco ci precisa che nel 1910 è
stata decorata la chiesa e che non vi è presenza di dipinti,
statue, oggetti preziosi per lavoro artistico o per antichità.
Probabilmente non considera le statue che lui stesso commissionò, e che sono
presenti in chiesa, tali da essere definite artistiche? E i quadri?
La casa parrocchiale è in stato decoroso, il giardino
parrocchiale è di poco superiore alle 2 pertiche milanesi e vi sono circa 70
pertiche compresi i boschi della Prebenda parrocchiale.
Riconferma come vi siano tre altari il Maggiore, uno
dedicato a Maria e il terzo a S. Giuseppe.
Interessante la questione dei giornali buoni e
giornali cattivi, è un leit motiv di questo secolo e il Don
Giovanni Croce ne fara una questione personale, Don Orio descrive la questione
in questi termini: La stampa cattiva purtroppo corrono tra il popolo
alcuni giornali liberali e qualcheduno socialista. Quella Buona: giornali
quotidiani nessuno, qualche copia del Resegone di Lecco e della Voce del Popolo
di Busto.
Ci da uno spaccato delle classi sociali alla domanda,
quanti della classe operaia e quanti della classe agricola: quelli di
età inferiore ai 40 anni sono quasi tutti operai nel resto una metà contadini –
le donne lavorano la terra, le giovani sono operaie.
Alla domanda ci sono opifici in Parrocchia
risponde: Uno stabilimento di tessitura con circa 60 operai – parecchie
officine da fabbro.
1917 - Quesiti
- Abitanti 520, emigranti in America 40,
nella visita pastorale si indica al parroco di FARE la
cronistoria. In effetti già nella visita del 1904 aveva ricevuto
sollecitazione dall’Arcivescovo di relazionare sulla vita parrocchiale,
repetita iuvant a quanto pare: dice L’Orio che ne inizia la scrittura già in
quella data… compila la prima parte del Liber Cronicus che
contiene molteplici informazioni sulla vita religiosa del paese; tenta di
ripercorrere la nascita della parrocchia ricavando informazioni dall’opera del
Bombognini, ci dice che vi sono memorie dei registri parrocchiali del 1511[5]. Ci descrive inoltre con dovizia di
particolari l’ampliamento della chiesa avvenuto sotto il Maino.
Però come annota il nuovo parroco Don Croce: della
storia della sua epoca poco segnala, e ne avrebbe avuto da dire, visto che fu
attraversata dal primo conflitto mondiale.
1929 - Don Samuele Orio, dopo lunga
malattia, morì il 12 agosto 1929.
[1] ACC,lettera del
2 luglio 1902.
[2] Filastrocca insegnatami dalla mia Santa Nonna e
originata dal comportamento non convenzionale durante un pasto della regina che
prese il pollo con le dita in quel di napoli nel 1889.
[3] L. Del Boca. Italia Bugiarda. Ed. Piemme 2013. Il giornale
satirico l’Asino così dipinse Umberto I, colpevole di aver coperto lo scandalo
bancario della banca romana: Al Re travicello/piovuto ai ranocchi leviamo il
cappello e diamo i baiocchi. Lo predico anch’io che costa un fottìo, ma è
comodo e bello un Re travicello. Ei bada a mangiare e lascia rubare. E’ un re
travicello che calza a pennello. Da tutto il pantano si sente gridare evviva il
sovrano che lascia rubare!
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_della_Banca_Romana
[5] secondo me
sbaglia la lettura dell numero che compare esso è in realtà 1577, facile
confondere il 77 con l’11 così come scritto dal sac. Giò Crosta.
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