Capitolo XXXXVI
1750
Perché ci interessa? Perché contiene ulteriori e importanti informazioni
sulla Chiesa.
Siamo alla ricerca di tutto quanto ci possa far capire che forma e
dimensione avesse, prima delle grandi opere del 1872, quindi questa lucida e
attenta descrizione ci permette di inserire un ulteriore tassello per tentare
di darle forma e dimensione.
Leggiamo: Il Cardinale si è portato a Peveranza
(venerdì 22 maggio) . Qui pure è stato ricevuto al solito, e data la
benedizione colla pubblicazione dell’indulgenza, ha udito la disputa, poi si è
portato in casa del parroco che è molto vecchio e stordito (Il Carlo
Gerolamo Castiglioni ndr)[2].
Il Luogo: Piperantiae.
La Chiesa: S.ae Mariae Apsumptae.
Cominciamo
con una descrizione degli arredi della chiesa: diverse "particole"
consacrate si trovano in una pisside d'oro con una coppa d'argento dall'interno
dorato e un piccolo conopeo di seta intessuto di vari colori. Queste cose sono
conservate dentro il tabernacolo in tavole di legno coperti da un nastro di
seta da ogni parte per tenere lontana l'umidità.
Al
tabernacolo può essere facilmente introdotta ed estratta una piccola portantina
(gestatorium) e tutto viene tenuto al sicuro con una chiave.
Segue un
elenco di reliquie: delle "particole" della santissima croce riposte
in una croce d'argento; delle "particole" del cilicio di San Carlo
Borromeo conservate in un conditorio fatto di bronzo ciprio; delle
"particole" di ossa dei santi Martinaziano (?) e Desiderio (?)
riposte in casse di legno e a cui fu apposto il sigillo dell'arcivescovo. Queste
reliquie sono riposte in un armadio su una parete della chiesa scavata al lato
dell'epistolario, armadio dotato di chiave e serratura.
Segue una
descrizione del battistero della chiesa: La cappella del battistero fu
costruita rivolta a oriente, ovvero verso sinistra per chi entra nella chiesa.
Nel suo centro si trovano il vaso battesimale costruito in solido marmo, gli
oli sacri con i crismi sia dei catecumeni che degli infermi, posti in una
finestrella al fianco del Vangelo, costruita nella cappella maggiore, e gli oli
sono conservati in vasi di stagno.
Segue
descrizione dell'altare e della cappella: in questa chiesa esistono un unico
altare e un'unica cappella che si trova "in capite". La cappella è di
forma quadrata sotto un fornice di cemento e circondata nella parte anteriore
da colonne di marmo. L'altare è di marmo ma tuttavia l'altare non può essere
utilizzato dal momento che non è unta (consacrata) come previsto.
La chiesa stessa fu costruita,
benedetta ma non consacrata, in un luogo alquanto più alto degli altri a nome
della Beata Vergine Maria Assunta in cielo.
Consiste in
un'unica navata oblunga. Le sue pareti sono state sbiancate in maniera decente,
il pavimento è stato "misto a sabbia" (arenatus). La sacrestia volge
a oriente ed è sotto un fornice di cemento. In questa c'è un armadio costruito
con tavole di noce per conservare le sacre suppellettili. Il pavimento è di
arenato (misto a sabbia?). L'ingresso è munito di serratura e chiave.
Segue elenco in italiano dei legati
e delle rendite della chiesa (per un totale di duecento lire l'anno) e i soldi
per le elemosine.
Gli
amministratori dei beni della chiesa sono Carlo Ambrogio Crosta, Gaspare
Gallo e Angelo Antonio Crosta. Il rettore della chiesa è Carlo Girolamo Castiglioni, nato a Morazzone e prese pacifico
possesso della chiesa nel 1709.
La casa
parrocchiale: consistente
in luoghi n. 5 inferiori e superiori n. 3 con sua cascina e stalla. Detta casa
è annessa alla chiesa, ed ha un’ingresso nella medesima
Segue una parte sull'educazione cristiana
del popolo: Questa avviene di domenica e durante le altre festività. Il
visitatore trova il popolo sufficientemente edotto circa i misteri della
dottrina cristiana.
La
popolazione è di circa 200 anime, di cui 135 ammesse ai sacramenti.
Seguono i
decreti imposti dalla visita:
Il parrocco
deve rispettare le formule stabilite nel compilare i registri di battesimi,
matrimoni, morti; Per toccare la pisside c'è bisogno di un velo in
seta, non di un semplice canopeo; Le sacre "particole" devono essere
cambiate ogni otto giorni; Venga consacrata un'ostia più grande; Sia fatto un
nuovo velo di seta per coprire la sedia gestatoria; sia costruito un piccolo
trono che si debba utilizzare quando la sacra eucarestia viene portata agli
infermi, e inoltre una piccola pisside;
La cappella
del battistero sia circondata da cancelli di pietra o almeno di legno, chiusi a
chiave; in questa stessa cappella non sia conservato nulla se non ciò che serva
a somministrare il battesimo; a copertura del vaso battesimale ci sia una
tavola intermedia, sopra cui le vasche degli oli sacri e le altre cose
necessarie per i battesimi vengano conservate; le vasche degli oli sacri poste
più esternamente siano segnate con delle lettere affinché vengano riconosciute;
le vasche più interne siano scritte più lucidamente; La finestrella in cui sono
conservati gli oli sacri degli infermi siano coperti da seta viola; Ordiniamo
severamente al signor parroco che si preoccupi che l'altare di pietra sia posta
consacrata con il sepolcro delle reliquie entro 15 giorni, una volta tolto
quello che si trova ora per niente a norma; E ordiniamo al parroco che sia
fatta una nuova elezione dei fabbriceri di questa chiesa; scriva i nomi dei
sacerdoti che annualmente celebrano gli anniversari e descriva le rendite
annuali provenienti dal fondo del fu Carlo Maria Saporiti; E applichi la messa
in ogni giorno di festa prescritto;
Il lemma
(iscrizione?) della torre campanaria "esaltò
gli umili", puerile e ridicolo, sia completamente distrutto; quindi il
vescovo entra a Peveranza da Bolladello sotto un arco trionfale benedisse il
popolo[3].
[1]
ADMi,
Archivio Spirituale Sezione X, Visita Pastorale e documenti aggiunti, luogo:
Gallarate e Pieve, anno 1750, Volume 39. Pg. 259-270.
[2]
Accoglienze
oneste e liete serbate al Cardinale G. Pozzobonelli in visita alle Pievi di
Gallarate, Somma, Mezzana, Vimercate e Corbetta (1750-1756-1760) a cura della
Società per gli studi patri, gallarate 1976. Pg. 50.
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