Capitolo LXXVI
I PARROCI
DEL TARDO OTTOCENTO
Abbiamo per grazia ricevuta, qualche informazione in più dalla Cronaca
parrocchiale, che inizia ad esser redatta con indicazione non solo delle
questioni religiose ma anche di quelle civili, e quindi sono per noi fonte alla
quale abbeverarsi.
1889 - Parroco Giovanni Todeschini già coadiutore in
Cairate, il quale, a causa delle note leggi eversive di quegli anni dovette ben
presto lasciare (31 luglio 1891) spazio ad un delegato arcivescovile. Le ”leggi
eversive” promulgate dal governo italiano nel luglio del 1866 e nell’agosto del
1867 soppressero numerosi Enti Ecclesiastici espropriandone il patrimonio[1].
Acuendo così ancor di più la divisione tra Stato e Chiesa. Rimasto senza decime
e con conflitti insanabili con alcuni residenti in paese se ne andò altrove. A lui si deve il pavimento in mosaico del viale
della chiesa fatto grazie al contributo economico di un
parrocchiano.
Editto per la nomina del nuovo sacerdote 1891 – ACC
-.
1892 - Il 4 di dicembre 1891 veniva nominato delegato Sac.
D. Agostoni Carlo nativo di Cartabbia[2];
appena ordinato sacerdote diviene vice rettore
del Seminario di S. Pietro Maggiore, poi Coadiutore a Premana e Chierico
a Verdegno infine Coadiutore a Margno (Lc).
Nell’agosto del 1892 assumeva l’incarico
di Rettore in Peveranza; ailui il giorno stesso della presa in possesso venne
colpito da un attacco di mal caduco, che lo perseguitò sino alla morte avvenuta
il 19 gennaio del 1904 in quel del Santuario di Nostra Signora della Caravina
(CO). Fu nominato dal Card. Ferrari. A lui si deve la stesura del Liber degli
anni 1892/1897.
Nel Liber si segnala come in questi anni 1892 e 1983, vi sia abbondanza di raccolti e dai Bozzoli.
Si ricorda
altresì la generosità di un nostro concittadino (Saporiti Battista fu Luigi)
che venuto dall’America dava al Parroco la somma di 450 lire per l’altare
maggiore che avesse un corredo di candelieri maestosi e brillanti.
Fece anche installare i nuovi quadretti della via Crucis, grazie ad offerte
(non sappiamo di chi) benedetta dal
Padre Cappuccino Bernardino da Desio, non ci dice quando.
Il raccolto degli anni 1894 e 1895 fu scarso.
Nelle Osservazioni della Visita del novembre 1896 troviamo come
siano inventariati i due altari laterali con dedicazione generica alla Madonna
e a S. Carlo.
Nel 1897 il reverendo parroco causa i noti problemi di salute si ritirò
presso il fratello Don Pietro, parroco di Muggiasca, Pieve di Bellano.
Il Biello viene definito Frazione, distante dalla chiesa parrocchiale 10 minuti e con 15 abitanti.
[1] L.
Del Boca. Op. cit. «In
sei anni, dal 1848 al 1854 furono contratti prestiti per 503.252.162 lire con
un aggravio annuo di interessi passivi di 28.901.443 che si debbono sborsare ai
mutuanti». Finanza allegra e distratta. «Eravamo debitori di 503 milioni, ma
nelle casse dello Stato ne erano entrati 418, dunque erano 85 quelli andati in
evaporazione.» Rubati strada facendo.
«Chi tocca questi bei milioni (e taluno li tocca perché nelle pubbliche casse
non c'entrano) ha ragione per parteggiare per il sistema degli imprestiti.».
Si
tentò di rimediare al deficit espropriando i beni ecclesiastici, ma i risultati
furono irrilevanti: nell'erario entrarono pochi spiccioli, ma una quantità di
signori riuscì ad arricchirsi comprando all'asta - a poco prezzo - dei
patrimoni immensi. Nel 1867 vennero alienati circa 7.000 lotti di terreno
appartenenti a congregazioni religiose, per un ricavo di 57 milioni: un'inezia
tenendo conto del potere d'acquisto della moneta. L'anno successivo i lotti
furono 26 mila e l'incasso 162 milioni, in proporzione ancora meno. Pochi
latifondisti ebbero la possibilità di ingrandire i loro patrimoni.
Alcune
congregazioni religiose che concepivano il loro apostolato come carità al
prossimo furono costrette a sciogliersi. Decine di migliaia di poveri che
venivano assistiti dai religiosi si trovarono ancora più poveri, senza sapere a
chi rivolgersi per ottenere un briciolo d'aiuto. Forse è eccessivo sostenere la
tesi secondo la quale il Risorgimento - altro che amor di patria - diede corpo
a un grande complotto ordito contro la Chiesa e che, per azzopparne il potere
spirituale, si tentò di togliere ogni proprietà e persino ogni mezzo materiale
per sopravvivere. E, però, certo che le guerre d'Indipendenza le pagarono i
frati, i preti e le suore con i loro beni e con i loro sacrifici.
[2]
Nato il 26
giugno 1854, così scrive di suo pugno nello Stato delle Anime del 1896, Altri scrivono
nativo di Primaluna.
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