mercoledì 25 settembre 2019


Capitolo I

VERBA VOLANT
SCRIPTA MANENT


Il punto di partenza di questo racconto è dato da quanto contenuto negli scritti successivi al Convegno tenutosi nel novembre/dicembre 1984 “Cairate Anno Mille[1], pietra miliare della rinascita Culturale Cairatese. 
Qui alcuni interessanti interventi e tra questi quello del Prof. Deiana, studioso locale, ci hanno aiutato a fare i primi passi nel ricercare documenti e testimonianze sulla storia che volevamo/vorremmo raccontare. 
Altresì i Convegni tenutisi in Cairate negli anni 90[2] sotto l’egida del compianto ChiarMo Prof. Tallone Claudio diedero modo a diversi studiosi di chiara fama di confrontarsi sulle origini e sull’importanza del territorio ove sorge il Monastero di Santa Maria Assunta in Cairate. 
Ora questi studi ci consentono di affrontare la storia del nostro piccolo luogo[3]. Non dobbiamo dimenticare che di documenti, atti, e libelli storici che raccontino scientificamente la storia di Peperanzo non v’è ne traccia, per ovvie ragioni e per ovvi motivi legati alla marginalità e alle dimensioni del luogo. Quindi ogni documento “altro” che contenga informazioni, testimonianze, nomi di luogo o di persona, è fonte preziosa sulla quale andare a trarre “succo” per il nostro percorso di ricostruzione.
         Le tradizioni orali hanno sempre il difetto che ad ogni passaggio qualcuno aggiunge o toglie o arricchisce il racconto e molte volte perdiamo di esso il vero e il significato originario. Dobbiamo quindi cercare sempre il riscontro attraverso i documenti, perlomeno incrociare il più possibile i dati e nel caso non vi siano, dare informazione della reale consistenza della notizia o del fatto.
La pergamena, la carta invece, benedetta invenzione, conserva nei secoli, inalterati, i fatti così come ci vengono trasmessi (anche se trascritti in copia).
Sta a noi analizzare diacronicamente e sincronicamente il Lemma e la frase che la contiene. Dalla Parola si deducono significati e peso del racconto, dalla Parola radice della storia si avvia il quadro di conoscenza e di reale comprensione del fatto storico. La Parola e la sua interpretazione nel contesto linguistico di riferimento sono il mezzo per giungere, nel nostro caso, alla comprensione di fatti marginali contenuti in fatti principali, per riconoscere e descrivere, attraverso il «valore» della frase, gli avvenimenti e i personaggi della nostra Storia di piccola comunità.
Quello che possiamo quindi trovare nella ricerca di documenti e atti relativi a Peveranza è contenuto in documenti notarili,  atti di comunità, scritti relativi ad altri luoghi; grazie agli Studi di coloro che si sono occupati del Seprio e del Monastero di Santa Maria Assunta in Cairate oltre che dei paesi vicini, possiamo avere informazioni e motivi per raccontare di questo periodo. Altro è invece il complesso di documenti che possiamo trovare nell’ambito della vita religiosa del Paese, fortunatamente conservati con diligenza in molti Archivi Religiosi o civili… ma questo discorso vale solo per atti relativi ai secoli XIV e a seguire, di quanto fu redatto prima abbiamo ben pochi indizi.

Un grazie infinito al Professor Matteo Mazzucco[1], pronipote di quei Morina che abitarono le terre di Peveranza per due secoli; ci siamo incontrati lungo le strade perniciose del rinvenimento di testimonianze, lui della sue radici, io della mia contrada; la sua pervicacia, le sue capacità, la sua vasta conoscenza del mondo antico, ci hanno permesso di conoscere, di toccare con mano e soprattutto di capire i documenti che la storia cela negli archivi della Lombardia e che ai più non sono concessi di rivelare. Profondo conoscitore delle lingue antiche, traduce e rende comprensibili lemmi e segni di una lingua ormai perduta, che non fu posseduta molte volte neppure dall'amanuense che ebbe il compito di lasciare al futuro traccia di uomini e cose.



[1] Laureato in Lettere classiche nel 2012 con una tesi di laurea in storia della filosofia antica (prof Mauro Bonazzi) oggi insegna lettere e storia nel Liceo Statale Quasimodo di Magenta.


TAVOLA DEI SIMBOLI E DELLE ABBREVIAZIONI
ASMi:                    Archivio di Stato di Milano.
ASCiMi:                Archivio Storico Città di Milano.
ASVa:                   Archivio di Stato di Varese.
APP:                      Archivio Parrocchia di Peveranza.
ACC:                     Archivio Conti Castiglioni.
ACCa:                   Archivio Comune di Cairate.
ADMi:                   Archivio Diocesi di Milano.
BAMi:                   Biblioteca Ambrosiana Milano.
ASBSMAGa:       Archivio Storico Basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate.
AFcg:                     Archivio Famiglia Crosta Giovanni.
AFmv:                   Archivio Famiglia Montalbetti Vittorio.
Ags:                       Archivio Gianantonio Saporiti.






[1] Cairate Anno 1000, Documenti per la Storia del Territorio di Cairate – dalle origini all’Alto Medioevo -, A. Deiana, Longobardi nel territorio di Cairate. Pp. 97-101. Ed. Lativa
[2] I Convegni tenutisi negli anni 1992,1994, 1996 trattarono rispettivamente queste tematiche: Cairate e il Seprio nel Medioevo, L’Alto Milanese nell’età del Ducato, Cairati Castiglioni Martignoni ed altri Casati klocali nel Medioevo. Presiedeva il Comitato Scientifico il Ch.mo Prof. Mario Mirabella Roberti, Segretario scientifico e vero motore nochè ideatore dei Convegni il Ch.mo Prof. Claudio Tallone. Nel 1999 venne agiunto quale quaderno di ricerca, l’importantissimo studio sulle Più Antiche Pergamene del Monastero di Santa Maria Assunta di cairate (secc. XI – XIV).
[3] Grazie a quanto da essi raccontato perlomeno nell’età medievale e rinascimentale.

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