Capitolo LXIII
LA VIABILITA’ OTTOCENTESCA
e IL TERRITORIO
Con lo stesso criterio analizziamo il territorio e la
viabilità che ritroviamo nelle mappe:
Le modifiche occorse in tutto l’ottocento, portano ad
una viabilità completamente diversa da quella riscontrata nelle mappe
teresiane, se là trovavamo una matrice medievale delle strade e di adattamento
alle condizioni della natura dei luoghi, qui troviamo una matrice
“rivoluzionaria” cioè il modificarsi della struttura della società civile che
trasforma il territorio a suo uso e consumo, si direbbe oggi un antropizzazione
acclamata, una trasformazione del territorio scientifica e ingegneristica,
capace di sottomettere e trasformare ogni ostacolo in sfida tecnologica.
Mancando qui completamente il centro di gravitazione
delle strade che andavano tutte verso le zone di potere, nel frattempo
eclissatesi davanti al dominio di Milano, le strade ottocentesche prendono
forma e dimensione e soprattutto sono il risultato di una selezione diremmo
“naturale” dovuta a scelte pratiche e concrete da parte degli amministratori
del territorio, in primis:
La strada per Rovate, la vecchia, lunga e contorta via
che attraversava i boschi e la collina, viene ridimensionata e se ancora citata
come strada comunale, subisce l’accantonamento per la nuova e più diretta via
che viene costruita, nel bosco tra i due abitati e che mette grazie alla nuova
viabilità sovracomunale, in rapporto molto più diretto l’abitato di Peveranza
con il nord. Lo stesso dicasi per la nuova via per Bolladello che ricalca la
precedente direttrice e la trasforma in una bretella, la Brella, lunga e lineare per collegare al meglio Peveranza con
Bolladello e con Gallarate, centro naturale di riferimento.
La congiunzione tra le due mappe censuarie di
Peveranza e Cairate non ci da soddisfazione, se da Peveranza parte chiaramente
una via detta comunale per Cairate, sul territorio di Cairate dove dovrebbe
congiungersi troviamo la dicitura di strada
consortile del Giudego di Peveranza ( più o meno lo stesso tracciato di
oggi), anche se in effetti più in là, all’incrocio tra le consortili qualche
decina di metri più in giù della Chiesa di S. Martino troviamo la dicitura strada comunale detta di S. Martino, la
quale parte dalla piazza della chiesa di Cairate, questo molto probabilmente
per un non aggiornato stradario.
La modernità porta i Ponti, e come si può vedere la
grafica distingue tra le strade con guado e le strade con ponte, quindi abbiamo
una precisa distinzione tra le strade diciamo di serie A e le strade di serie
B, cioè quelle destinate al servizio dei soli fondi agricoli.
La via Per Castelseprio ha il ponte (oggi via Torino) lo stesso dicasi per la via per Cairate (oggi via Milano).
Gli elenchi delle strade che si succedono dall’inizio del 800 ci permettono di individuare direttrici storiche che confermano quanto detto in precedenza in merito alla viabilità medievale, riscontrata nelle mappe Teresiane.
Ad esempio lungo il confine con Peveranza, in territorio di Castelseprio, la strada precedentemente individuata come via principale, trova una definizione interessante, il primo tratto si chiama via comunale per Peveranza, ma la strada per il centro abitato si chiama via consortile di S.to Vito, indicando così un toponimo di cui abbiamo trattato in precedenza.
La via Per Castelseprio ha il ponte (oggi via Torino) lo stesso dicasi per la via per Cairate (oggi via Milano).
Gli elenchi delle strade che si succedono dall’inizio del 800 ci permettono di individuare direttrici storiche che confermano quanto detto in precedenza in merito alla viabilità medievale, riscontrata nelle mappe Teresiane.
Ad esempio lungo il confine con Peveranza, in territorio di Castelseprio, la strada precedentemente individuata come via principale, trova una definizione interessante, il primo tratto si chiama via comunale per Peveranza, ma la strada per il centro abitato si chiama via consortile di S.to Vito, indicando così un toponimo di cui abbiamo trattato in precedenza.
La seconda che adesso si interseca con la comunale e
che in realtà ha perso molta della sua importanza si chiama via
per gallarà, più chiaro di così il riferimento all’antico percorso,
perché perde importanza? perché in territorio di Cairate la strada sparisce
(nella rappresentazione grafica, la ritroveremo nelle mappe del Regio Catasto,
per capirci quelle ancora in uso, alla faccia della digitalizzazione del
Catasto), la si può oggi utilizzare ma essa è declassata a mera strada di
servizio ai fondi agricoli, anche se in alcuni punti rimangono le vestigia del
prestigioso passato, soprattutto lungo il passaggio tra la quota superiore e
quella inferiore del Bassone, ove permangono resti di muri a secco a
contenimento delle ripe lavorate.
Ah, si sempre all’incrocio tra i territori di Cairate, Peveranza e Castelseprio
si trova la dicitura Strada consortile
detta Pissavacca, che il Deiana fa risalire come origine ai
Longobardi, quale trasformazione della
parola longobarda posto di guardia.
Ricordate quando trovammo nelle descrizioni dei beni
della chiesa il Loco detto Praventino,
adesso lo possiamo individuare, perché l’odierna via Laveno si chiama proprio
così strada consortile detta del
Praventino, e si chiama così sia in Peveranza che in Bolladello, è la
strada che porta alle spalle della chiesa di S. Giacomo (Oggi Sant’Ambrogio).
Le strade che vanno verso Bolladello e che adesso
sono declassate a consortili, hanno toponimi che individuano le colture in esso
effettuate, quali vignasc (sia in Bolladello
che in Peveranza), o Ronchi;
Sparisce come importanza e anche come segno grafico
(almeno per la prima parte, cioè dall’abitato sino al guado) la via per Cairate
che si utilizzava nel 700, qui prende il nome di consortile della Mornera, in verità ve ne sono due, una più a sud,
molto probabilmente prendono nome da una area così definita. Di sicuro vi è un
errore di scrittura, perché la prima strada è detta Molinara negli elenchi del 1808 e quindi facile che si sia
preso un abbaglio o come si direbbe tecnicamente un refuso.
Curiosità: La strada che è situata sulla dividente
dei comuni censuari di Peveranza e Cairate si chiama da una parte del Bassone, dall’altra Via di Mezzo e più su verso Vico Seprio, Pissavacca.
Perché tutta questa attenzione per la modifica della
viabilità? Semplice la viabilità incide sulle trasformazioni urbane e mai come
in questo caso, si andrà a costruire nel tempo lungo queste nuove strade,
soprattutto la via per Bolladello, oggi si ritrova senza soluzione di
continuità, a dimostrazione che è la viabilità che stimola la crescita edilizia
e non il contrario, almeno in questa fase storica.
Un altro dato significativo
è quello legato alla parcellizzazione delle grandi proprietà terriere, il corso
della storia permette finalmente ai piccoli livellari di entrare in possesso
dei beni che per secoli i loro avi hanno lavorato e reso produttivi, le grandi
famiglie nobili sono al tramonto e devono vendere i loro possedimenti, gli
ordini religiosi sono costretti a cessare e lo Stato incamera i beni che
rivende subito per fare cassa, e quelle che un tempo erano proprietà immense
vengono così suddivise tra i contadini e i piccoli possidenti che con grande
fatica e sudore erano i veri proprietari di queste terre.
Il censimento ci conferma che si passa dalle 334
particelle alle 1081 pezze di terra o sedimi di case.
Resistono i Livelli dei Canonici di S. Giovanni di
Castiglione mentre le proprietà Archinto sono già nelle mani del Consorzio dei
Creditori, ma come si vedrà in seguito entro la fine dell’ottocento tutte le
terre passeranno nelle mani dei residenti.
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