Capitolo XXX
1639 - Il Chirurgo di Peveranza
– della serie personaggi famosi -.
Come detto dobbiamo sempre cercare nella storia degli altri[1],
tracce della nostra, e questo è un caso palese, fin troppo evidente, di quanto
acclarato. Nella ricerca spasmodica di informazioni nella rete, mi sono
imbattuto in questa interessante notizia che oserei chiamare di cronaca
quotidiana.
Veniamo così a Sapere che in Peveranza vi è un “chirurgo” che interviene
nel circondario, voglio dire per arrivare a Gorla Maggiore si deve attraversare
la valle Olona e a quanto pare la fama di questo chirurgo ha attraversato la
valle se appunto viene chiamato ad operare fuori territorio.
Non oso immaginare quali condizioni igieniche e strumenti venissero
usati, di certo per il medioevo la figura che più rappresenta questo
personaggio è quella del Barbiere, che esperto di lame taglienti aveva pratica
e capacità tali da attivarsi in uno degli interventi più complessi e più
rischiosi per il paziente, i calcoli, il quale rischiava come minimo, di
restare evirato.
Dalla cronaca di
Agostino Pozzo Canonico in S Magno a Legnano[2] L’anno
seguente nel mese di aprile Giò Pietro rontio da Gorla Maggiore pieve di Busto
Havea un figliolo d’età d’anni 4 in circa à questo venne il male della pietra,
et facendogliela cavare dal Chirurgo Molt’Albino da Peveranzo
presso Carnago resto morto, et quati erano presenti lo videro spirare, in quel
ponto la madre s’invotò a questa B. Vergine, et videro in un subito il
figliuolo ravivarsi, et venendo a rendere le gratie con portare un quadretto
del successo, venneo anco a deponere il fatto.
Molt’Albino
da Peveranzo.
Cognome che non
risulta nei registri di nati, morti e matrimoni di quell’epoca, ma tant’è che
le deformazioni e le abbrevi dei nomi sono talmente tante… che potrebbe essere
semplicemente una sincope di Montalbetto.
[1] M. Alzati, Alla ricerca delle Radici 2000 anni di
Gorla Maggiore 2009 pg 39, Un bambino di Gorla Maggiore dell’età di 4 anni è
operato per il “male della pietra”, presumibilmente calcoli renali, da un
chirurgo di Peveranza, ma alla fine dell’intervento appare morto. Disperata, la
mamma lo porta alla chiesetta della Natività di Maria Vergine a Legnano, invoca
la Madonna e il bambino si risveglia.
[2] Grazie
all’architetto Giampaolo Cisotto, rinomato storico locale, che mi ha segnalato
la notizia perfezionandone i contenuti.
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