mercoledì 25 settembre 2019


Capitolo XXX

1639 - Il Chirurgo di Peveranza
– della serie personaggi famosi -.




Come detto dobbiamo sempre cercare nella storia degli altri[1], tracce della nostra, e questo è un caso palese, fin troppo evidente, di quanto acclarato. Nella ricerca spasmodica di informazioni nella rete, mi sono imbattuto in questa interessante notizia che oserei chiamare di cronaca quotidiana.
Veniamo così a Sapere che in Peveranza vi è un “chirurgo” che interviene nel circondario, voglio dire per arrivare a Gorla Maggiore si deve attraversare la valle Olona e a quanto pare la fama di questo chirurgo ha attraversato la valle se appunto viene chiamato ad operare fuori territorio.
Non oso immaginare quali condizioni igieniche e strumenti venissero usati, di certo per il medioevo la figura che più rappresenta questo personaggio è quella del Barbiere, che esperto di lame taglienti aveva pratica e capacità tali da attivarsi in uno degli interventi più complessi e più rischiosi per il paziente, i calcoli, il quale rischiava come minimo, di restare evirato.

Dalla cronaca di Agostino Pozzo Canonico in S Magno a Legnano[2] L’anno seguente nel mese di aprile Giò Pietro rontio da Gorla Maggiore pieve di Busto Havea un figliolo d’età d’anni 4 in circa à questo venne il male della pietra, et facendogliela cavare dal Chirurgo Molt’Albino da Peveranzo presso Carnago resto morto, et quati erano presenti lo videro spirare, in quel ponto la madre s’invotò a questa B. Vergine, et videro in un subito il figliuolo ravivarsi, et venendo a rendere le gratie con portare un quadretto del successo, venneo anco a deponere il fatto.

Molt’Albino da Peveranzo.
Cognome che non risulta nei registri di nati, morti e matrimoni di quell’epoca, ma tant’è che le deformazioni e le abbrevi dei nomi sono talmente tante… che potrebbe essere semplicemente una sincope di Montalbetto.




[1] M. Alzati, Alla ricerca delle Radici 2000 anni di Gorla Maggiore 2009 pg 39, Un bambino di Gorla Maggiore dell’età di 4 anni è operato per il “male della pietra”, presumibilmente calcoli renali, da un chirurgo di Peveranza, ma alla fine dell’intervento appare morto. Disperata, la mamma lo porta alla chiesetta della Natività di Maria Vergine a Legnano, invoca la Madonna e il bambino si risveglia.
[2] Grazie all’architetto Giampaolo Cisotto, rinomato storico locale, che mi ha segnalato la notizia perfezionandone i contenuti.

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