Capitolo LI
LA VIABILITA’
SETTECENTESCA
e IL TERRITORIO
Una delle
questioni più interessanti riguarda quella viabilità di cui abbiamo parlato nel
capitolo dedicato alle strade del medioevo, in questa mappa si è ipotizzata una
traccia di quelle che potevano essere le strade che dal centro, e per il centro
di Peveranza, passavano per raggiungere i borghi limitrofi.Se osserviamo
attentamente le carte e ci concentriamo solo ed esclusivamente sulle strade,
possiamo osservare:
Le tre direttrici principali
Cairate Versus Como,
Bolladello Versus
Gallarate/Milano
Vico Seprio Versus
Svizzera.
Portano a Bolladello tre strade: la direttrice principale la
si identifica con la odierna via Milano; vi è una strada di costa, sotto il
gradiente delle prime colline prealpine e che viene chiamato Ronchi e si interrompe graficamente al
confine con i territori di Bolladello, questa inoltre si divide andando verso
territori di Cassano Magnago, attraverso la boscaglia di Bolladello che non
viene in mappa individuata tanto doveva essere fitta, interrompendosi anch’essa
lungo il confine territoriale; un’altra, guada due volte il Tenore – l’odierna
via Laveno - ed arriva alle spalle della chiesa di S. Giacomo, ovvero S.
Ambrogio in Bolladello.
Porta a Cairate una strada che attraversa con guado il
torrente Tenore in prossimità della foce del Riale, oggi in zona Circolo
Cooperativa, andando verso la direttrice principale che attraversa il
territorio di Cairate e si dirige verso Vico Seprio.
Porta a Castelseprio la strada che è indicata come probabile
parte della Novara – Como, con obbiettivo Vico Seprio; Tale strada ha anche una
diramazione che porta a Rovate, attraversa la boscaglia fitta che costituisce
il gradiente a nord dell’abitato, la direttrice principale si raccorda con la
strada proveniente da Cairate, congiungendosi poi con il Bivio che porta a
Rovate attraverso i boschi e che prende il nome di strada del Bassone (N.d.R.
rovatese).
Queste tre
direttrici formano il circuito viario che interseca l’abitato di Peveranza in
epoca settecentesca; possiamo aggiungere che molte di queste strade sono quelle
medievali anzi longobarde e ho l’ardire di aggiungere Romane, sentieri per lo
più, ma comunque strade.Gli abitati sono
disposti al piede delle zone pre-collinari cioè delle zone che formano il
basamento prealpino e progressivamente si trasformano in colline e rilevati a
ovest e a nord (in mappa), con la dotazione di boschi e di riserve di caccia e
approvvigionamento legname, per costruzioni e riscaldamento; a est il pianoro
lavorato che da questi punti corre sino alla sponda della val d’Olona.
Lo stato
delle strade: è evidente che si tratti di strade bianche null’altro che
carriaggi, per il passaggio di masserizie, pedoni e cavalieri soggette agli
strali del tempo e di insicura frequenza, in quanto alla manutenzione, non ho
dati certi e mi astengo dal commentare, ricordate il dazio che si pagava nel
1346 a Milano?
Le tre direttrici principali
Cairate Versus Como,
Bolladello Versus Gallarate/Milano
Vico Seprio Versus Svizzera.
Portano a Bolladello tre strade: la direttrice principale la si identifica con la odierna via Milano; vi è una strada di costa, sotto il gradiente delle prime colline prealpine e che viene chiamato Ronchi e si interrompe graficamente al confine con i territori di Bolladello, questa inoltre si divide andando verso territori di Cassano Magnago, attraverso la boscaglia di Bolladello che non viene in mappa individuata tanto doveva essere fitta, interrompendosi anch’essa lungo il confine territoriale; un’altra, guada due volte il Tenore – l’odierna via Laveno - ed arriva alle spalle della chiesa di S. Giacomo, ovvero S. Ambrogio in Bolladello.
Porta a Cairate una strada che attraversa con guado il torrente Tenore in prossimità della foce del Riale, oggi in zona Circolo Cooperativa, andando verso la direttrice principale che attraversa il territorio di Cairate e si dirige verso Vico Seprio.
Queste tre direttrici formano il circuito viario che interseca l’abitato di Peveranza in epoca settecentesca; possiamo aggiungere che molte di queste strade sono quelle medievali anzi longobarde e ho l’ardire di aggiungere Romane, sentieri per lo più, ma comunque strade.Gli abitati sono disposti al piede delle zone pre-collinari cioè delle zone che formano il basamento prealpino e progressivamente si trasformano in colline e rilevati a ovest e a nord (in mappa), con la dotazione di boschi e di riserve di caccia e approvvigionamento legname, per costruzioni e riscaldamento; a est il pianoro lavorato che da questi punti corre sino alla sponda della val d’Olona.
Lo stato delle strade: è evidente che si tratti di strade bianche null’altro che carriaggi, per il passaggio di masserizie, pedoni e cavalieri soggette agli strali del tempo e di insicura frequenza, in quanto alla manutenzione, non ho dati certi e mi astengo dal commentare, ricordate il dazio che si pagava nel 1346 a Milano?
Molte di queste
via di comunicazione, diventeranno nel tempo solo ed esclusivamente percorsi a
servizio dei fondi agricoli e alcune, come vedremo spariranno completamente dal
novero delle strade principali, sostituite da nuove strade, più confacenti alla
modificata realtà sociale e economica.
Nessuna di queste
subirà comunque l’onta del tramonto o della totale cancellazione anche fisica,
rimarranno utilizzate sino ai giorni nostri da color che sempre hanno gestito
il bosco e la campagna, lavorandola con sacrificio e dedizione; giorni questi
foschi per molte di esse, che vanno si in questo caso, scomparendo per mancata
manutenzione e uso, il bosco se ne riappropria.
La campagna:
pascoli e terra arativa, punteggiata da alberi da frutto, Moroni per la
coltivazione del baco da seta, terre vitate, pascoli e boschi, sembrerebbe una
visione aurea, cioè magnifica, dalla piana di Cairate su sino al Bassone e poi
sino alla collina di VicoSeprio e con a occidente la balza prealpina e a
oriente la sponda sinistra dell’Olona, Strade contornate da alberi che hanno il
duplice scopo di dare frutto e ombra, lungo le soleggiate giornate d’estate,
idilliaco si direbbe, ma la dura verità è che la terra è bassa e la fatica
enorme.
Nota di colore: L’unica strada
che nelle mappe Teresiane, ha, l’onore del nome, attraversa il territorio di
Bolladello e di Cairate a sud degli abitati, più o meno ove oggi transita la
provinciale (SP 12 di Manigunda) chiamasi strada
pubblica per Milano.
Cambia l’epicentro, Milano sopra tutti.
Nessuna di queste subirà comunque l’onta del tramonto o della totale cancellazione anche fisica, rimarranno utilizzate sino ai giorni nostri da color che sempre hanno gestito il bosco e la campagna, lavorandola con sacrificio e dedizione; giorni questi foschi per molte di esse, che vanno si in questo caso, scomparendo per mancata manutenzione e uso, il bosco se ne riappropria.
La campagna: pascoli e terra arativa, punteggiata da alberi da frutto, Moroni per la coltivazione del baco da seta, terre vitate, pascoli e boschi, sembrerebbe una visione aurea, cioè magnifica, dalla piana di Cairate su sino al Bassone e poi sino alla collina di VicoSeprio e con a occidente la balza prealpina e a oriente la sponda sinistra dell’Olona, Strade contornate da alberi che hanno il duplice scopo di dare frutto e ombra, lungo le soleggiate giornate d’estate, idilliaco si direbbe, ma la dura verità è che la terra è bassa e la fatica enorme.
Nota di colore: L’unica strada che nelle mappe Teresiane, ha, l’onore del nome, attraversa il territorio di Bolladello e di Cairate a sud degli abitati, più o meno ove oggi transita la provinciale (SP 12 di Manigunda) chiamasi strada pubblica per Milano.
Cambia l’epicentro, Milano sopra tutti.
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